Da oggi la Former Yugoslavian Republic of Macedonia, conosciuta con l'acronimo FYROM, si chiama ufficialmente Macedonia del Nord. Il cambio del nome è sancito dalla pubblicazione nella gazzetta ufficiale della repubblica di Skopje e da domani saranno sostituiti i cartelli ai confini del paese, a cominciare naturalmente da quelli con la Grecia.
L'ufficializzazione del nuovo nome conclude
una disputa quasi trentennale con la Grecia, che ha a lungo rivendicato il toponimo "Macedonia" come patrimonio esclusivo. La Nord Macedonia, già regione della Yugoslavia, ha una popolazione composta da slavi, bulgari e albanesi. L'alfabeto è cirillico. La religione prevalente è quella cristiana ortodossa, ma il trenta per cento dei macedoni è musulmano.
L'accordo siglato qualche mese fa, che ha messo a rischio il governo greco di Alexis Tsipras, prevede che nella costituzione macedone venga inserito un articolo che definisca esplicitamente che la Nord Macedonia non ha nulla a che fare con la discendenza di Alessandro il Grande. I greci però lamentano che i leader macedoni, dopo la firma dell'accordo che ha dato il via libera al cambio di nome, si riferiscano pubblicamente al proprio paese con il nome di Macedonia, "dimenticandosi" il nord. A loro volta molti macedoni non hanno gradito la concessione della definizione "Nord" fatta alla Grecia.
Sempre oggi il parlamento albanese
ha approvato l'ingresso della Macedonia del Nord nella Nato.
La Grecia
lo aveva già fatto venerdì scorso, con un voto parlamentare di 153 a 140. La procedura Nato prevede il benestare di
tutti i paesi che fanno parte dell'alleanza atlantica e non dovrebbe
concludersi prima della fine dell'anno. Tuttavia già oggi una bandiera
NATO sventola sul palazzo presidenziale di Skopje. La nuova denominazione riaprirà anche i negoziati per l'ingresso nell'Unione Europea, in stallo da anni per l'opposizione greca.
Ora la piccola Nord Macedonia (due milioni di abitanti) ha cinque anni di tempo per adeguare la struttura statale alla nuova denominazione: segnali stradali, targhe auto, passaporti, documenti ufficiali, ecc. In un post su Twitter il premier socialdemocratico Zoran Zaev ha scritto: "Lunga vita alla Repubblica della Macedonia del Nord".