venerdì 30 novembre 2018

Song of the Day


C'è molta attesa per Heard It In a Past Life, il primo album di Maggie Rogers per una major, che uscirà su etichetta Capitol il 18 gennaio 2019. Maggie Rogers (24) è diventata famosa con Alaska, una canzone pubblicata due anni fa, a fine 2016. Rogers ha appena iniziato un tour per promuovere l'album e sarà anche in Italia per una data, il 3 marzo 2019 al Magnolia di Milano.
Light On è il terzo singolo che anticipa il nuovo album. Le sonorità sono contemporanee, forse un po' troppo da talent show, ma la melodia è solida e la voce di Rogers una sicurezza.


giovedì 29 novembre 2018

L'arte dei muri a secco è patrimonio UNESCO


L'Arte dei Muri a Secco è stata iscritta dall'UNESCO tra i beni immateriali patrimonio dell'umanità. La proposta era stata sottoscritta da Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Italia, Slovenia, Spagna e Svizzera. The Art of Dry Stone Walling, Knowledge and Techniques è stata inserita tra i beni intangibili dal Comitato Unesco riunito in questi giorni a Mauritius [NDR: questi comitati scelgono sempre dei luoghi interessanti per incontrarsi].
Le candidature dei beni immateriali erano 40 e l'UNESCO ne ha scelte nove, tra cui l' Arte dei Muri a Secco. Un'arte che il Mediterraneo e l'Italia conoscono bene e praticano da sempre. Dagli uliveti di Toscana e Puglia ai terrazzamenti liguri, dai rifugi abruzzesi e sardi per pastori e greggi alle recinzioni agricole siciliane.


mercoledì 28 novembre 2018

Springsteen on Broadway


Nel 2017 Bruce Springsteen decise di esibirsi in una serie di spettacoli solo a Broadway, nel piccolo Walter Kerr Theatre da 975 posti, una venue insolita per chi è abituato al pubblico delle grandi arene. Spettacoli e non concerti, perché Springsteen si esibisce da solo accompagnato da chitarra e piano ma alterna le canzoni a lunghi intermezzi di parlato. Il primo show fu il 12 ottobre 2017 e l'ultimo sarebbe dovuto essere il 26 novembre. Poi furono aggiunte altre date fino a giugno 2018. Successivamente Bruce decise di estendere ancora la sua residency con altre 81 serate, fino al 15 dicembre prossimo. Alla fine gli spettacoli saranno 236.
La testimonianza di Springsteen on Broadway è in uno special di due ore e mezza diretto da Thom Zimny e messo in onda da Netflix il 16 dicembre, il giorno dopo l'ultimo concerto al Walter Kerr Theatre. Le riprese sono state effettuate il 17 e 18 luglio davanti a un pubblico privato. Ieri Netflix ha diffuso il trailer qui sopra. Due giorni prima dello show su Netflix, il 14 dicembre, uscirà anche in Italia un album, pubblicato come doppio CD e quadruplo vinile.


Patto Mondiale sulle Migrazioni, l'Italia non firmerà

Il 10 dicembre a Marrakech le nazioni del mondo sottoscriveranno il Patto Globale sulla Migrazione, noto come Global Compact. Ma l'Italia non lo farà, anche se ha approvato il testo elaborato dalle Nazioni Unite. Il patto era stato approvato lo scorso 13 luglio da tutti i 193 membri delle Nazioni Unite meno gli USA (qui il testo completo). Il presidente di turno dell'Assemblea Generale ONU, lo slovacco Miroslav Lajčák, definì l'approvazione del Patto un "momento storico". "Non incoraggia la migrazione, né intende fermarla. Non è legalmente vincolante. Non comporta imposizioni. Rispetta integralmente la sovranità degli stati" disse nell'occasione Lajčák.
Dopo avere approvato il testo in sede ONU, l'Italia non lo sottoscriverà, malgrado il premier Coso Conte avesse sostenuto il contrario all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite lo scorso settembre. Lo ha dichiarato oggi il vicepremier Salvini. Da qualche tempo si erano levate voci contrarie dalla destra, a cominciare da Fratelli d'Italia. Oggi Salvini le ha fatte proprie e ha rimandato la decisione a una discussione parlamentare.
Il Patto Globale sulla Migrazione, come detto, non è vincolante. Come spesso accade in ambito ONU è un documento di principi. Ma rappresenta un passo importante, perché per la  prima volta la comunitá internazionale raggiunge un consenso unanime su un tema importante e attuale come le migrazioni. Il Patto approvato comprende 23 obiettivi che sono elencati nel paragrafo 16 del testo (pagina 5 a questo link).
Il mondo cattolico ha accolto il Patto con grande favore. Il periodico Vita di Riccardo Bonacina ha pubblicato pochi giorni fa un articolo dal titolo Perché il Global Compact sulle migrazioni conviene all'Italia.
L'Italia, pur avendo approvato il testo del Patto, non lo sottoscriverà. Non è la sola. Hanno già deciso di non aderire l'America di Trump e l'Ungheria di Orbán. Stessa scelta di Austria, Bulgaria, Cekia, Polonia e Australia.


martedì 27 novembre 2018

Dopo Milano per l'Italia l'Expo non esiste

Tutti ricordiamo il polverone italiano per l'Expo di Milano 2015. Per mesi non si parlò d'altro, nel bene e nel male. Alla fine, malgrado gli anatemi di gente come Beppe Grillo, fu un successo e decretò anche il lancio di Beppe Sala in politica.
Finita la rassegna milanese in Italia nessuno ha più parlato di Expo. La prossima edizione sarà nel 2020 a Dubai, sul tema Connecting Minds, Creating the Future. 132 nazioni hanno già confermato la partecipazione. E il 23 novembre è stata assegnata l'edizione 2025 a Osaka in Giappone, che ha battuto la concorrenza di Ekaterinburg in Russia (che ci aveva provato anche per il 2020) e di Baku in Azerbaijan. Nella finale a due Osaka a battuto Ekaterinburg 92 a 61.
Il tema dell'Expo di Osaka sarà Designing Future Society for Our Lives, centrato su biotecnologie e intelligenza artificiale. L'Expo si svolgerà nella nuova isola artificiale di Yumeshima dal 3 maggio al 3 novembre 2025. La costruzione dell'isola costerà 125 miliardi di Yen, circa un miliardo di Euro. Sono attesi 28 milioni di visitatori.
In Italia non ne ha parlato praticamente nessuno. Qualche lancio di agenzia, due o tre trafiletti sui giornali. Anche questo è provincialismo.

lunedì 26 novembre 2018

Song of the day


Eric Clapton ha pubblicato il suo primo album di Natale. Happy Xmas è il suo 24° album e comprende molti classici natalizi come Jingle Bells, Have Yorself a Merry Little Christmas e Silent Night. Non poteva mancare White Christmas, ovviamente in versione blues. Clapton ha disegnato anche la copertina.


sabato 24 novembre 2018

Freddie Mercury, gli anni '80 e l'AIDS

Oggi è il 24 novembre. Il 24 novembre 1991 moriva Freddie Mercury, per una polmonite causata dall'AIDS. Qui sopra la foto di una delle sue ultime apparizioni pubbliche, già molto provato. Questo post non è su Mercury, ma sull'AIDS. E su quel decennio fantastico e maledetto, gli anni '80. L'AIDS fu segnalata in USA nel 1981, due anni dopo, nel 1983, Gallo e Montaigner identificarono il virus HIV. Ma qui non parliamo di medicina.
Negli anni '80 io ero un ragazzo e ricordo bene la scossa dell'AIDS. Malattia che colpiva essenzialmente due categorie: i tossici e i gay. Oltre a una frazione di sfigati veri che la contrassero con le trasfusioni, come Isaac Asimov e Arthur Ashe. Allora di AIDS si moriva e anche in tempi rapidi. Freddie Mercury, Bruce Chatwin, Robert Mapplethorpe, Rudolf Nureyev, Denholm Elliott, Sylvester, Keith Haring, Fela Kuti, Anthony Perkins e tanti altri.
Ma noi che all'epoca eravamo ragazzi abbiamo visto morire amici e compagni di scuola. Non divi o personaggi, gente qualunque. Gente vicina o vicinissima sparita in silenzio, per colpa di quel decennio maledetto e meraviglioso.
Grazie alla ricerca scientifica oggi l'infezione da HIV non è più mortale, almeno in occidente. Da queste parti è stata derubricata a malattia cronica, tenuta a bada da farmaci e stili di vita. I sieropositivi possono avere una esistenza normale e una aspettativa di vita notevole.
Gli anni '80 però non si dimenticano, almeno per noi che li abbiamo vissuti. E per gli amici che abbiamo perso.

giovedì 22 novembre 2018

Qualcuno vuole privatizzare le spiagge italiane

Tra le migliaia di emendamenti al decreto fiscale ce ne sono alcuni che riguardano la spinosa questione delle concessioni demaniali delle spiagge, messe in discussione dalla cosiddetta Bolkestein, la direttiva europea che impone la messa a gara delle concessioni e blocca la loro proroga. Se ne sono accorti i Verdi italiani che hanno denunciato due emendamenti identici proposti dal senatore novarese Martelli (ex M5S, ora gruppo misto) e dal gruppo di Forza Italia. Come spiega Angelo Bonelli "gli emendamenti prevedono ai sensi dell'art.35 del Codice della navigazione, la sdemanializzazione delle strutture turistiche ricettive e balneari che insistono sul demanio marittimo, applicando poi la procedura di vendita ai privati ai sensi dell'articolo 3 della legge 410/2011. In questo modo gli stabilimenti balneari potranno essere venduti, considerando anche gli investimenti fatti negli anni dai titolari della concessione, ed essere così acquistati a prezzi di saldo".
Un altro emendamento a firma del senatore leghista Montani recita: "I termini di durata delle concessioni di beni demaniali marittimi lacuali e fluviali con finalità turistico-ricreative, ad uso pesca, acquacoltura ed attività produttive ad essa connesse, e sportive, nonché quelli destinati a porti turistici, approdi e punti di ormeggio dedicati alla nautica da diporto, siti su aree colpite o distrutte dagli eventi atmosferici incorsi nei mesi di ottobre e novembre del 2018, sono prorogati sino al 31 dicembre 2045". Un altro modo per aggirare la direttiva Bolkestein in tutte le aree "colpite dagli eventi atmosferici". Ma quali sono? Tra ottobre e novembre il maltempo ha fatto danni ovunque.
Anche il sindacato dei balneari affiliato a Confcommercio ha presentato dieci richieste che hanno trovato sponde in parlamento e si sono trasformate in 21 emendamenti al decreto fiscale. Gli emendamenti, che riguardavano tra le altre cose la sdemanializzazione delle spiagge, la proroga delle concessioni a 50 anni e l'esclusione dalla direttiva Bolkestein, sono stati però rinviati e non verranno discussi.
La direttiva Bolkestein, approvata nel 2006, ebbe un percorso legislativo travagliato anche in Europa e fu approvata dopo molti compromessi. In generale è un documento innovativo e utile, perché facilità l'attività imprenditoriale all'interno dell'Unione Europea, eliminando le barriere nazionali. Ma un punto è delicatissimo: la direttiva comprende l'obbligo di mettere al bando le concessioni in scadenza di spazi pubblici e beni demaniali.
Il governo italiano ha recepito la Bolkestein nel 2010, prevedendo però proroghe per le concessioni in scadenza. Ma la Corte di Giustizia Europea nel 2016 ha dichiarato illegittima la proroga italiana. Il parlamento ha risposto con un atto che garantiva la durata delle concessioni fino al "riordino della materia". Ulteriori provvedimenti, ultimo un emendamento inserito nella legge di bilancio 2018 del governo Gentiloni, hanno prolungato i tempi di proroga fino al 2020.

lunedì 19 novembre 2018

Song of the Day





Laura Jane Grace ha avuto una vita complicata. Nato cone Thomas James Gabel, figlio di un ufficiale dell'esercito USA, ha passato l'infanzia tra una caserma e l'altra, trasferendosi a otto anni alla base Nato di Napoli. Quattro anni dopo arriva il divorzio dei genitori e Thomas lascia Napoli con la madre e il fratello per trasferirsi a Naples, Florida (strane coincidenze). A Naples le cose per Thomas si mettono male, entra in giri di droga ancora ragazzino, a 14 anni viene arrestato per possesso di marijuana. Lascia la scuola a diciassette anni. A venti anni si sposa e divorzia quattro anni dopo, nel 2004. Si risposa nel 2007 e ha un figlio, ma nel frattempo cresce la sua disforia di genere. Nel 2012 si dichiara transgender e nel 2013 divorzia dalla seconda moglie, prendendo il suo nome attuale.
Sul versante artistico dal 2002 è leader del gruppo punk Against Me! con il quale ha registrato nove album. Laura Jane Grace oggi ha 38 anni, il 9 novembre è uscito il suo primo disco solista con il nome Laura Jane Grace and the Devouring Mothers (sotto la foto del gruppo). Si intitola Bought To Rot e questo Apocalypse Now (& Later) è il primo singolo. La regia del video è di Emily Esperanza.

https://www.bloodshotrecords.com/sites/default/files/artists/images/laura-jane-grace-devouring-mothers-1538603505.jpg

L'approssimazione del governo sul tema dei rifiuti

L'improvvisa lite sui rifiuti tra Lega e M5S porta alla ribalta un tema scottante che l'Italia è molto lontana dal risolvere. L'emergenza è nazionale, ma particolarmente concentrata nel meridione. Questo non vuole essere un post tecnico, ma politico. Perché il compito principale della politica e della amministrazione pubblica è quello di dare risposte coerenti e puntuali.
I due vicepremier da giorni si fronteggiano a colpi di proclami. Ha iniziato Salvini, puntando il dito sulla situazione rifiuti in Campania e invocando un inceneritore in ogni provincia. Ha risposto Di Maio, con un coro grillista a seguire, ribadendo il NO assoluto a impianti di termovalorizzazione. Qualche giorno fa il ministro dell'ambiente Costa (M5S) ha detto: "Noi dobbiamo produrre meno rifiuti e quello che produciamo va riciclato o riusato. Basta con l'incenerimento." Belle parole.
I dati dicono altro. La raccolta differenziata in Italia è attorno al 52 per cento, con punte virtuose al centro nord e dati molto bassi al sud (a Napoli è al 37 per cento). Quindi metà dei rifiuti nazionali non viene riciclato e va smaltito, cioè bruciato o sotterrato. L'Europa ha posto come obiettivo il 65 per cento di raccolta differenziata entro il 2021, ma soprattuto la Direttiva Rifiuti impone di smaltire in discarica al massimo il dieci per cento dei rifiuti entro il 2035. La scadenza può sembrare lontana, ma in termini di programmazione politica il 2035 è dopodomani.
L'articolo 35 della legge Sblocca Italia del 2014 prevedeva la costruzione di dodici inceneritori. Seguendo la tradizione nazionale la legge ha avuto un iter complicato: nel 2016, nella conferenza Stato-Regioni, gli impianti sono stati ridotti da dodici a otto "subordinati anche ad intese interregionali". Lo scorso aprile poi il TAR del Lazio ha sospeso il provvedimento e lo ha trasmesso alla Corte di Giustizia Europea per una valutazione nel merito. Bocce ferme e nulla di fatto.
L'emergenza c'è e la politica deve essere in grado di affrontarla. Oggi il vicepresidente Di Maio dice che gli inceneritori sono "vintage", ma per l'Italia rimarranno l'unica via di uscita ancora per decenni. Le regioni che non li hanno portano i loro rifiuti a bruciare altrove, risolvendo il problema con costi altissimi per la collettività e danni ambientali enormi (basta pensare ai milioni di Km percorsi dai camion colmi di spazzatura). Eppure, sempre oggi e con beata incoscienza, il grillista Paragone invoca la chiusura di TUTTI gli inceneritori italiani. Non è chiaro dove finirebbero i rifiuti. In discarica no perché, come detto sopra, il seppellimento dovrà ridursi drasticamente. Nel frattempo la risposta immediata del governatore della Lombardia Fontana (Lega) è stata quella di rifiutare l'uso dei tredici impianti lombardi per la combustione di rifiuti provenienti da altre regioni.
Colpisce l'approsimazione e la leggerezza con cui il governo affronta (e si scontra) su una questione così importante. Il famoso contratto di governo tra Lega e M5S prevede il "superamento" dei termovalorizzatori, poco più di un buon proposito. L'economia circolare nel frattempo non decolla, i capannoni sono pieni di plastica e carta che il mercato del riciclo non assorbe e che spesso si avvia a sua volta agli inceneritori. Altrettanto succede per l'organico, che è la frazione più ingente della raccolta differenziata (in Campania c'è un solo impianto pubblico di compostaggio). Dal governo, a parte i massimalismi, i litigi e le dichiarazioni di buoni propositi, non ci sono segnali concreti di strategie e azioni, né a breve né a lungo termine.

venerdì 16 novembre 2018

L'appello alla mobilitazione di Coalizione Clima

Tra poco più di due settimane a Katowice si aprirà la COP24, la annuale conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite. Alla vigilia di questo appuntamento arriva l'appello di Coalizione Clima, soggetto fondato nel 2015 che unisce associazioni, enti locali, imprese e media impegnati nel contrasto al cambiamento climatico.
L'appello sottolinea l'urgenza dell'azione climatica. La Spagna ha appena presentato una proposta di legge molto ambiziosa su cambiamento climatico e transizione energetica. Il nuovo governo italiano sembra preoccuparsi di altro, l'ultimo atto ufficiale resta la Strategia Energetica Nazionale presentata nel novembre 2017 dal governo Gentiloni. Entro la fine dell'anno l'Italia dovrà presentare il Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima, sotto la regia di MISE, MIT e Minambiente. Del piano circola da mesi solo una bozza. La scorsa settimana in un evento a Ecomondo si è svolto un confronto con gli stakeholders al quale nessuno dei tre ministri (tutti in quota M5S) era presente. Il tempo stringe e l'iniziativa di Coalizione Clima è più che opportuna.
Ecco il testo dell'appello:

Appello alla mobilitazione

Il cambiamento climatico è ormai una realtà che sta già colpendo persone, comunità, ecosistemi, provocando vittime e sofferenze. Numerosi e preoccupanti sono i segnali di accelerazione: dal livello dei mari osservati dal satellite, alla fusione dei ghiacci artici, alle modificazioni delle correnti marine e di quelle ventose, alle ondate di calore e i fenomeni alluvionali sempre più frequenti. Gli scienziati, con il recente rapporto speciale IPCC, ci dicono che per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C abbiamo bisogno di mettere in campo azioni senza precedenti.
A livello politico, però, non ci sono adeguati segnali di preoccupazione e di azione per azzerare le emissioni di gas serra e cercare quindi di evitare i fenomeni più catastrofici.
Noi chiediamo che:
Ø  Si acceleri l’azione climatica perché le emissioni comincino una stabile traiettoria di discesa entro il 2020, per arrivare all’ economia a carbonio zero nel minor tempo possibile
Ø  Si aumentino gli impegni di riduzione delle emissioni presentati nel quadro dell’Accordo di Parigi, rendendoli coerenti con l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale
Ø  Si faccia tutto il possibile e l’impossibile per limitare l’aumento medio della temperatura globale a 1,5°C  rispetto all’era pre-industriale
Ø  Si definisca il Piano Nazionale Energia Clima, con un percorso partecipato, facendone un vero e proprio piano di decarbonizzazione che individui le azioni necessarie in tutti i settori e con una visione sistemica, avviando una “Giusta transizione”.
Ø  Si sostenga fortemente la necessità di target più ambizioni a livello europeo, con regole e politiche coerenti e conseguenti.

Per questo chiamiamo ognuno a fare la propria parte in questa mobilitazione.

martedì 13 novembre 2018

Clima, la Spagna presenta i suoi ambiziosi obiettivi


Il governo spagnolo ha diffuso la bozza di una proposta di legge sul cambiamento climatico e la transizione energetica. La legge ha l'obiettivo molto ambizioso di ridurre le emissioni di CO2 del 90 per cento entro il 2050 attraverso una serie di provvedimenti che entreranno in vigore con gradualità. La produzione di energia sarà sempre più centrata sulle rinnovabili con un piano che prevede nuovi impianti di eolico e solare per tremila MegaWatt l'anno nella prossima decade (attualmente tutte le rinnovabili in Spagna sommano 48mila MegaWatt e producono il 32% dell'elettricità spagnola). I nuovi 30mila MegaWatt di rinnovabili dovrebbero permettere di raggiungere entro il 2030 l'obiettivo del 70 per cento di produzione di energia primaria, fino ad arrivare al cento per cento entro il 2050. La legge però non prevede una data per la dismissione delle sei centrali nucleari e di quelle a carbone.
Saranno bloccate tutte le richieste di nuove concessioni di estrazione e prospezione di idrocarburi e di fracking, mentre le concessioni in vigore scadranno senza possibili proroghe entro il 2040. Eliminati anche tutti i sussidi alla produzione di combustibili fossili.
Per quanto riguarda il trasporto privato la legge prevede il divieto di immatricolazione ai veicoli a combustione interna entro il 2040, allineandosi a quanto già deciso da Francia e Gran Bretagna. Agli stessi mezzi sarà vietata la circolazione dal 2050. Dal prossimo anno il prezzo del diesel sarà equiparato a quello della benzina. Ogni stazione di servizio dovrà dotarsi obbligatoriamente di colonnine di ricarica elettrica (ma non ho capito entro quando). Tutte le città sopra i 50mila abitanti entro il 2023 dovranno perimetrare zone nelle quali sarà consentito l'accesso solo ai veicoli a bassa emissione.
L'efficienza energetica dovrà essere aumentata del 35 per cento entro il 2030 e la pubblica amministrazione dovrà utilizzare solo edifici a zero o bassissime emissioni. Entro il 2025 tutti i nuovi edifici dovranno essere in classe energetica A. Il bilancio dello stato dovrà riservare il venti per cento dei fondi al cambiamento climatico e questa percentuale è prevista in aumento dal 2035. La Banca di Spagna dovrà produrre con cadenza biennale un rapporto sui rischi del cambiamento climatico nel sistema finanziario.
Il governo socialista di Pedro Sanchez conta di portare entro l'anno la legge in parlamento, dove l'esecutivo è in minoranza e si sostiene con i voti esterni di Ciudadanos e Podemos.


lunedì 12 novembre 2018

Toy Story 4


Disney-Pixar ha diffuso oggi il primo teaser di Toy Story 4, il seguito lungamente rimandato di Toy Story 3, uscito nel 2010. La novità è Forky, una forchetta di plastica che ci tiene a dire "Non sono un giocattolo!". La musica è Both Sides Now di Joni Mitchell, ma nella versione di Judy Collins. Toy Story 4, con la regia di Josh Cooley, uscirà nelle sale il 21 giugno 2019.

venerdì 9 novembre 2018

Negli Stati Uniti governano i perdenti

Related imageDonald Trump è diventato presidente degli Stati Uniti con tre milioni di voti in meno di quelli conquistati da Hillary Clinton, e già questo dato ci aveva sconcertato. Ale elezioni di Midterm di martedì scorso i repubblicani hanno guadagnato due senatori rispetto ai democratici, eppure nel voto popolare hanno ottenuto il 57 per cento, contro il 41.4 dei repubblicani. Quasi sedici punti di distacco e soprattutto 13 milioni di voti democratici in più, 46.8 milioni contro 34.
Il senato americano è composto da 100 eletti, due per ogni stato senza tenere conto della popolazione. Così la California, che ha quasi quaranta milioni di abitanti, ha due senatori come il Wyoming, che ne ha meno di seicentomila. La composizione del senato americano è descritta nel primo articolo della costituzione ed è improbabile che questo criterio venga modificato. Il sistema elettorale premia i piccoli stati (sette hanno meno di un milione di abitanti), molti dei quali sono nella cintura del midwest conservatore e tradizionalmente di fede repubblicana. Nella House, la camera bassa USA, le cose vanno diversamente: la California ha 53 deputati, il Wyoming e gli altri sei stati sotto il milione solo uno.
Il senato americano ha ruoli molto importanti. Ad esempio decide in materia di politica estera e ratifica le nomine presidenziali. Le procedure di impeachment devono essere approvate con la maggioranza di due terzi del senato. Noi italiani accetteremmo che il Molise, con i suoi trecentomila abitanti, avesse lo stesso peso politico della Lombardia, che ne ha dieci milioni? O che la Valle d'Aosta, con i suoi 126mila residenti, fosse rappresentata alla pari di Lazio e Campania, che ne hanno quasi sei milioni?

venerdì 2 novembre 2018

Song of the Day


Marcus Eaton nasce a Pocatello, Idaho. Suo padre Steve Eaton era anche lui un cantautore. Virtuoso della chitarra acustica, Eaton ha un discreto seguito in Italia, dove ha fatto alcuni concerti. Lunedì scorso ha pubblicato questa Step Aside, il primo brano di un nuovo album di cui ancora non si hanno informazioni. Il suo lavoro precedente, Versions of trhe Truth, era uscito a fine 2015.