mercoledì 31 luglio 2013

E non c'è niente da capire

Questa mattina ho letto sul Corriere della Sera l'intervista di Aldo Cazzullo a Francesco De Gregori. L'ho trovata molto interessante e in larga parte condivisibile. L'ho linkata su facebook e segnalata a qualche amico. De Gregori ha una visione piuttosto disillusa del panorama politico nazionale, ma come dargli torto? Malgrado questo dice: "Continuo a pensarmi di sinistra. Sono nato lì. Sono convinto che vadano tutelate le fasce sociali più deboli, gli immigrati, i giovani che magari oggi nemmeno sanno cos'è il Pd. Sono convinto che bisogna lavorare per rendere i poveri meno poveri, che la ricchezza debba essere redistribuita; anche se non credo che la ricchezza in quanto tale vada punita. E sono a favore della scuola pubblica, delle pari opportunità, della meritocrazia. Tutto questo sta più nell'orizzonte culturale della sinistra che in quello della destra. Ma secondo lei cos'è oggi la sinistra italiana?"
Mi sembra un ragionamento ineccepibile. Poi dichiara di avere votato Monti alla Camera e PD al Senato. Non lo trovo scandaloso per un intellettuale di 62 anni. Io Monti non lo voterei nemmeno sotto tortura, ma lo hanno fatto persone che stimo come Marco Simoni. E ancora lancia una frecciata ai comitati, citando i No Tav, e al sindacato, che definisce "di vecchio stampo, novecentesco, a tratti incompatibile con la modernità". E aggiunge: "Ringrazio Dio che non si sia fatto un governo con Grillo e magari un referendum per uscire dall'euro".
L'intervista, chi non la avesse letta, può recuperarla nel link. Poi sono venute le reazioni. Molte negative, anche da amici in gamba come Francesco Nicodemo che su fb scrive:"A canzoni non si fanno rivoluzioni. Figuriamoci se la strada ce la può indicare un cantautore con un'intervista al giornale della sera".
In serata arriva anche un commento da Pippo Civati, ovviamente sul suo blog. A Pippo l'intervista non è piaciuta. Ma lo scrive con un livore insolito. Arrivando a dire che quanto sostiene De Gregori "Berlusconi lo dice meglio".
Io conosco un po' Francesco De Gregori, ci siamo visti. Una volta gli ho fatto una bella intervista. E' una persona schiva, ma molto attenta. Si ascolta sempre con molto piacere. E sa ascoltare. Ne ha viste di ogni, come direbbe Nicole Minetti. Nell'aprile 1976, al Palalido di Milano, fu sottoposto ad un vero processo popolare da parte di un gruppo di "autoriduttori" che interruppe il suo concerto. Quell'episodio, e quello al concerto di Santana al Vigorelli l'anno successivo, di fatto bloccarono per un decennio la musica dal vivo in Italia. Questo Pippo Civati non può saperlo, perché nel 1976 aveva un anno. Ma può servire a capire perché De Gregori non ha timore di avere "nemici a sinistra" e sa di "averli sempre avuti e di non essersene mai occupato", come dice nell'intervista di oggi.
Leggiamola bene l'intervista, trascritta tra l'altro da un giornalista bravo ma affatto concessivo come Cazzullo. Cerchiamo di trovare stimoli e criticità nelle parole di un artista che ha regalato con noblesse canzoni come "La storia siamo noi" ad eventi della sinistra che davvero non le meritavano. La sintesi la lascio al post su facebook del mio amico scrittore Michele Monina.

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La Grecia, i ristoranti e l'IVA al 13%

Da luglio 2010 in Grecia l'IVA del settore ristorazione è al 23% (prima era al 18%). Da domani 1 agosto sarà abbassata di dieci punti, al 13%. Per il settore alberghiero l'IVA era già molto bassa, con un'aliquota fissata nel 2011 al 6,5% (prima era il 5,5%).
Il governo Samaras ha preso questa decisione per dare un ulteriore boccata di ossigeno al settore del turismo, che contribuisce per il 15% al PIL greco. Il ministro greco per il turismo Olga Kefalogianni (38) aveva lungamente insistito perché la troika economica europea accettasse la riduzione. Da parte sua il premier Antonis Samaras, che lo scorso anno aveva inserito la riduzione tra le promesse della sua campagna elettorale, ha dichiarato che si aspetta che la riduzione produca ribassi nei prezzi al pubblico e non finisca nelle tasche degli operatori. Samaras chiede anche al settore ristorazione di ridurre la notevole evasione fiscale del comparto. In caso contrario ha minacciato di riportare l'aliquota al 23%.
Ieri il governo di Atene ha emanato una circolare con i dettagli delle riduzioni. Il provvedimento non riguarda le bevande alcooliche, che restano con l'IVA al 23%. La riduzione si applica solo sulle consumazioni effettuate nei bar e ristoranti e non sul take away o sugli acquisti in negozio, anche se di cibo già cotto. Però la pizza o altri piatti ordinati ai ristoranti e consegnati a casa restano al 13%. Negli alberghi la confusione è notevole, perché ad esempio se si ordina una bibita con il room service l'aliquota è il 13%, ma se la si prende direttamente dal minibar della camera si applica il 23%.

Scuole fantasma in Giappone

Bellissimo reportage fotografico di Jordi Meow sulle scuole abbandonate in Giappone.

martedì 30 luglio 2013

giovedì 25 luglio 2013

Viceministro di sopravvivenza

Il concetto di evasione di sopravvivenza introdotto oggi dal viceministro PD all'economia Stefano Fassina è vergognoso, imbarazzante e distruttivo e dimostra la spirale, il buco nero in cui le larghe intese stanno trascinando il Partito Democratico, o almeno i suoi esponenti di governo. Non a caso appena lette le agenzie Renato Brunetta ha commentato "benvenuto nel Pdl".
Brunetta ha ragione. L'evasione di sopravvivenza fa il paio con il condono di necessità, storico cavallo di battaglia della destra, particolarmente nel meridione, e oggetto di un recente disegno di legge presentato dall'ex guardasigilli Nitto Palma. Senza dimenticare che l'abuso edilizio "necessario" da anni non è sgradito neppure al grillismo.
Insomma, se le tasse sono troppo alte è giusto, o almeno giustificato, non pagarle. Già nel 2004 Berlusconi diceva che era moralmente giusto evadere le tasse esagerate. Adesso lo afferma anche un viceministro PD di confessione DS, un uomo di sinistra. A posto. Se tuo figlio si sposa o ti viene voglia di una sala per il biliardo un paio di stanze in più vanno costruite, anche se non autorizzate. Se le tasse sono alte si possono non pagare, l'importante è non farsi beccare. "Serve lo scontrino?"
Spero in una smentita di Fassina, uomo che peraltro aveva anche detto "mai ad un governo di larghe intese". Poi si è trovato a fare il viceministro di quel governo. E ha problemi di soppravvivenza.

martedì 23 luglio 2013

Tendenze suicide


Con un annuncio del gabinetto di governo il Giappone ha confermato che nel 2012 i suicidi nel paese sono calati del 9.1%, scendendo sotto la quota di trentamila per attestarsi ad una cifra di 27.858. Erano 15 anni che ogni anno almeno trentamila giapponesi si toglievano la vita.
Nelle graduatorie OCSE dei suicidi il Giappone era secondo solo alla Corea del Sud. Con questa riduzione è stato superato da Ungheria e Russia, ma resta al secondo posto per i suicidi femminili. I suicidi in Giappone sono il doppio che negli Stati Uniti e il quadruplo rispetto a Gran Bretagna e Italia. Nel 20009 il Giappone ha deciso di investire dieci milardi di yen in un programma di riduzione del 25% dei suicidi in dieci anni.
Se la Corea ha il numero maggiore di suicidi in assoluto, la Nuova Zelanda ha il triste primato di suicidi tra i giovani, a lungo detenuto dalla Finlandia.

lunedì 22 luglio 2013

Gemelli

Da National Geographic una stupefacente gallery di gemelli fotografati da Martin Schoeller.

Essere single è sostenibile

La percentuale di single è in aumento ovunque. In USA e in UK i single sono raddoppiati rispetto a 40 anni fa. E se per molti anziani, che restano in percentuale la fascia più consistente dei single, la vita solitaria non è una scelta ma una condizione obbligata, oggi nella fascia di età 25-44 i single sono cinque volte quelli di 40 anni fa. Fino ai picchi di luoghi come Manhattan, dove quasi il 50% della popolazione vive sola. E queste sono persone che in larga parte lo fanno per scelta. In Italia i single sono quasi otto milioni, due milioni in più rispetto a dieci anni fa. E un quarto è nella fascia 25-44.
I single vivono in gran parte in ambiti urbani. E contribuiscono in misura cruciale alla sostenibilità locale. Questo è il risultato di una ricerca americana che analizza lo stile di vita dei single, ormai il 28% delle famiglie USA. I single vivono in case piccole, quindi consumano meno energia e producono meno rifiuti. Si muovono spesso con il trasporto pubblico e nelle grandi città molti non possiedono un auto. L'aumento dei single (o delle famiglie mononucleari, come li definiscono le statistiche) rende le città più sostenibili.

domenica 21 luglio 2013

Cinque stelle cadenti

La modestia dei gruppi parlamentari è evidente, quindi la dirigenza grillista (che si riunisce in una Smart, Beppe e Robi) deve avere deciso di muoversi in ambiti mediatici per cercare di mantenere un ruolo che si sta sgretolando. I sondaggi politici sono impietosi e tolgono a Grillo almeno un terzo dei voti delle elezioni politiche di febbraio. Probabilmente sono molti di più.
La controffensiva è appena partita ed è mediaticamente interessante, perché passa attraverso Gianroberto Casaleggio, il grillista con la faccia come il guru. Casaleggio si è fatto intervistare da Wired per il prossimo numero di Agosto. Sarà in edicola il 31 luglio, ma sul sito della rivista ci sono delle anticipazioni e delle immagini (vagamente inquietanti) come quella sopra. Oggi poi sul blog di Grillo c'è una intervista di Gianluigi Nuzzi a Casaleggio. Questa cosa è divertente e inquietante al tempo stesso, un po' come se il sito della Fiat ospitasse una intervista a Marchionne. Insomma, si gioca solo in casa.
Sia nella intervista di Nuzzi che nelle anticipazioni del pezzo di Wired Casalecchio dice cose lunari. Tipo che il M5S non ha perso consensi, che i sondaggi sono falsi e che Grillo andrà al governo da solo con il 51%. Vista la situazione attuale del movimento, la pochezza palesata dei parlamentari grillisti, la evidente inconsistenza politica a livello locale, è come annunciare che il Sassuolo vincerà lo scudetto. Con tutto il rispetto per il Sassuolo.
Il PD e gli altri partiti stanno facendo del loro peggio, e malgrado questo Grillo continua a perdere consensi. Se vogliamo utilizzare i termini economici quella grillista è una "bolla" che si sta sgonfiando. Restano però un sacco di persone che ancora ci credono, e che vanno rispettate. A loro andrebbe offerta un'alternativa seria, credibile, innovativa. Una visione più strategica e meno mistica, più concreta e meno urlata. Questa dovrebbe essere la mission della "Buona Compagnia" del PD.

sabato 20 luglio 2013

Il Wi-Fi in Italia resta prigioniero

Secondo il governo il decreto del fare aveva liberalizzato il Wi-Fi in Italia, superando le nome oscurantiste del decreto Pisanu e allineando l'Italia alle nazioni democratiche e innovatrici. Quando entri in una sede ONU, sia New York, Ginevra, Nairobi o Vienna, ti connetti immediatamente alla rete wireless. Lo stesso accade nella maggioranza dei paesi europei. In Italia quando il tuo pc o smartphone avverte una rete wi-fi devi passare attraverso una procedura di autenticazione lunga e noiosa.
Qualcuno ha letto con attenzione le norme contenute nel decreto e soprattutto ha analizzato un emendamento presentato nella commissione trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera, che obbliga chi fornisce il servizio a condizioni assurde e vessatorie. Per riportare le norme ad uno standard liberale e occidentale si dovrà cancellare l'emendamento con una decisione dell'aula della Camera. E se il decreto del fare sarà convertito in legge con un maxiemendamento, come è probabile, non è detto ci si riesca.

venerdì 19 luglio 2013

Presunto innocente

Tutti sono presunti innocenti fino al giudizio definitivo. I sette anni di condanna a Lele Mora sono solo l'esito del primo grado di giudizio. Nelle foto due momenti degli anni ruggenti del presunto innocente.

giovedì 18 luglio 2013

Multinazionali sostenibili


"Con due miliardi di persone che usano ogni giorno i nostri prodotti possiamo fare una bella differenza" conclude questo spot di Unilever che stimola i consumatori ad adottare uno stile di vita più sostenibile. La multinazionale possiede un numero imponente di marchi (leggi la lista) tra i quali Lipton, Axe, Rexona, Knorr, Dove, Algida, Impulse, Maizena.
Nel filmato si elencano i cinque punti che possono fare la differenza nel convincere il consumatore finale a cambiare abitudini. Il nuovo modo di fare, la scelta di un approccio sostenibile, deve:
  1. Essere comprensibile
  2. Essere semplice
  3. Essere invitante
  4. Essere premiante
  5. Diventare un'abitudine
Semplice no? Certo, Unilever è una multinazionale, non una cooperativa di autoconsumo. Certo, avrà scelto questa linea dopo attente analisi di mercato, perché la sensibilità verso i temi dello sviluppo sostenibile cresce anche tra i consumatori. I duri e puri possono arricciare il naso e avanzare molte riserve. Ma sono proprio queste grandi aziende a poter influire in modo determinante nel cambiare le abitudini quotidiane di milioni di persone. Anzi, miliardi, come dicono nello spot.
Anche a livello locale l'azienda si muove sulle stesse coordinate. In Italia ad esempio ha appena lanciato un nuovo sistema di distribuzione dei gelati Algida in cui il treno sostituisce buona parte del trasporto su camion. Complimenti.

Mandela Day


La canzone del giorno.

mercoledì 17 luglio 2013

L'inventario degli obiettivi post 2015

Torno a parlare del dibattito e delle iniziative in corso sul tema degli obiettivi globali che dovranno sostituire nel 2015 i Millennium Development Goals approvati dalle Nazioni Unite nel 2000 e destinati ad esaurisrsi dopo quindici anni. Ieri raccontavo del report presentato a Ban Ki-moon dal Sustainable Development Solutions Network. Oggi mi occupo di un'altra iniziativa interessante gestita da Stakeholder Forum. Si tratta del Sustainable Development Goals e-Inventory, un censimento on line delle proposte formulate dai portatori di interessi, siano organizzazioni internazionali, ONG o rappresentanti di categorie o gruppi di interesse. Il risultato raggiunto fino ad oggi è questa specie di cloud qui sopra. Il tema più ricorrente nelle proposte presentate è quello dell'occupazione, con 33 proposte, segiuito dalla parità di genere con 32. Seguono poi i diritti umani e la protezione sociale, ambedue con 27, e poi gli altri argomenti tutti elencati nel report completo. La consultazione è ancora in corso.

A case for shame

Moby - A Case For Shame (with Cold Specks)
E' uscito A Case For Shame il nuovo singolo di Moby che anticipa l'album Innocents che uscirà il 1 ottobre. La canzone è un progetto in collaborazione con Cold Specks con la voce della cantante Al Spx. La regia del video è dello stesso Moby, che lo ha girato a Los Angeles a casa sua.

martedì 16 luglio 2013

Pagheremo caro, pagheremo tutto

La relazione di oggi alla Camera del ministro dell'interno, vicepresidente del consiglio e segretario nominato del Pdl chiarisce perché un quarto degli elettori italiani ha preferito affidarsi alle urla di un comico, almeno per una volta, piuttosto che mantenere in vita uno status quo politico ormai davvero intollerabile.
Il ministro ha detto di essere all'oscuro di tutto. Una imponente operazione di polizia viene messa in piedi sulle pressanti richieste di un governo estero, neppure europeo, e il ministro degli interni non è informato. Una donna e la sua bambina, che non sono imputate di nessun reato, vengono consegnate dalla polizia italiana ad emissari di un paese estero, non europeo, che le deportano altrove e il ministro degli interni non è informato.
Se nessuno ti informa vuol dire che non conti niente, zero. Che sei lì per caso. Anzi, che non sei neppure lì, perche hai da fare altrove qualcosa di basso cabotaggio politico. L'ho scritto oggi pomeriggio su facebook, l'ho sentito ripetere stasera da Luca Sofri a Zapping, è un'analisi semplice e oggettiva: un ministro che non viene informato di questioni così importanti è un ministro che non conta niente. Zero, ignorato, inesistente. Secondo me dovrebbe dimettersi per questo, manifesta incapacità. Non lo farà, ovvio. E il PD non infierirà, ingoiando un altro rospo. Il problema è che queste cose non si dimenticano facilmente. Pagheremo caro, pagheremo tutto.

The World We Want

Dalle nostre parti se ne parla poco o niente, ma dopo il summit di Rio 2012 le Nazioni Unite hanno avviato un percorso per definire gli obiettivi di sviluppo del pianeta. Le nuove linee guida dovranno essere operative nel 2015, quando scadranno gli obiettivi del millennio, i Millennium Development Goals, approvati dall'assemblea generale ONU nel settembre 2000.
Che mondo vogliamo? All'inizio di giugno il Sustainable Development Solutions Network delle Nazioni Unite aveva consegnato il suo report al segretario Ban Ki-moon, indicando le linee guida per lo sviluppo globale ne periodo 2015-2030. Nel documento si indicano dieci priorita:
  1. Combattere la povertà e la malnutrizione
  2. Promuovere lo sviluppo globale
  3. Assicurare istruzione e formazione per tutti
  4. Garantire la parità di genere, i diritti umani e l'inclusione sociale
  5. Garantire assistenza sanitaria e benessere
  6. Migliorare il sistema agricolo e la qualità della vita rurale
  7. Rendere le città inclusive, produttive e resilienti
  8. Combattere il cambiamento climatico e promuovere le fonti energetiche rinnovabili
  9. Salvaguardare la biodiversità e gestire nel modo migliore l'acqua e le altre risorse naturali
  10. Improntare la governance verso lo sviluppo sostenibile
Da giovedì scorso il documento finale è disponibile per commenti e osservazioni. Il testo è disponibile in inglese, francese e spagnolo e tutti possono postare i loro commenti fino al 26 luglio. Oltre ai dieci assi elencati sopra il documento finale identifica quattro temi centrali per lo sviluppo globale post 2015:
  1. L'integrazione totale delle politiche di salvaguardia ambientale con le politiche di sviluppo
  2. Uguaglianza e parità tra ricchi e poveri, donne e uomini, popolazioni indigene e altri, disabili, anziani, giovani e differenti generazioni
  3. Una politica basata sui diritti civili, che garantisca la partecipazione nei processi decisionali e l'applicazione di standard minimi di qualità nell'ambito sociale e ambientale
  4. Costruire società resilienti, dove una corretta gestione delle risorse possa garantire alla gente cibo, acqua, alloggi, infrastrutture e i fondamenti della pace e della sicurezza oggi e nelle generazioni future
La discussione continua ed è vivace. Si può aprire un blog o iniziare una discussione a tema. Un processo bottom up molto complesso e gestito finora piuttosto bene. Per chi, come noi di Agenda 21 Italia, ha fatto della partecipazione un principio fondante questa è certamente una iniziatva di grande valore.

lunedì 15 luglio 2013

La scommessa solare della Cina


Qualche settimana fa la Cina aveva annunciato un nuovo imponente programma di finanziamenti per gli impianti fotovoltaici, che in pratica prevede un incentivo attorno al 50% per i grandi impianti, quelli sopra i 50 Kw. Oggi Pechino ha diffuso una nota del Consiglio di Stato, che in pratica rappresenta il governo del paese, dove si definisce il target di 35 GW in impianti fotovoltaici entro il 2015. Considerando che il solare in Cina per ora è attorno agli 8GW e che siamo già oltre la metà dell'anno, si tratta di un incremento mostruoso di circa 10 GW di impianti l'anno.
La nuova strategia di espansione solare porterà respiro alle grandi fabbriche cinesi di pannelli fotovoltaici, che hanno sofferto la contrazione dei mercati occidentali e i nuovi dazi imposti dall'USA e dall'Europa. In Cina si fabbricano più della metà dei pannelli del mondo e la potenzialità dell'industria cinese è di ben 45GW. Per capire quali quantità siano in ballo basta ricordare che secondo gli analisti la domanda globale di pannelli nel 2013 sarà di 35 GW.

Fatevi i viaggi vostri

A quanto pare molti, da Grillo a Fioroni, non hanno gradito che Matteo Renzi vada in giro per l'Europa e magari incontri anche qualche persona importante. Così voglio dirvi in anteprima che anche Enrico Letta mercoledì farà il suo viaggetto per partecipare alla tavola rotonda "Il futuro dell'Italia e il suo posto in Europa" organizzata dal Centre for European Reform. Poi se la smettiamo di occuparci di questi dettagli sarebbe meglio.

domenica 14 luglio 2013

L'uomo del giorno

Vedo ‪#‎Calderoli‬ e mi viene in mente Calderoli, che è molto peggio di qualsiasi primate.

Edi Rama e la sua Albania

Molto bello l'articolo di Paolo Conti sul Corriere che racconta la storia e la visione di Edi Rama, nuovo premier dell'Albania. Nella foto Edi Rama, allora sindaco di Tirana, e la sociologa urbana Saskia Sassen con me sul palco della Biennale Europea degli Urbanisti a Copenhagen nel 2005.

venerdì 12 luglio 2013

Erasmus, l'Europa più bella

Il programma Erasmus compie 25 anni e li festeggia nel modo migliore, con il record di studenti partecipanti. Nell'anno 2011-2012 i ragazzi europei che hanno passato un periodo di studi o di stage professionale all'estero sono stati 253.000, portando il totale oltre i tre milioni, a cui vanno aggiunti trecentomila insegnanti.
Erasmus secondo le consolidate tradizioni europee è un acronimo, anche se un po' avventuroso: EuRopean community Action Scheme for the Mobility of University Students. E poi, certo, è anche il nome di Erasmo da Rotterdam, teologo, filosofo e umanista. Partecipano al programma 4.000 istituti di istruzione superiore di 33 paesi, i 28 dell'Unione Europea più Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera e Turchia. Le destinazioni principali sono Spagna, Francia e Germania. E sono gli stessi tre paesi a mandare all'estero il maggior numero di studenti: 39.545 la Spagna, 33,363 la Germania e 33,269 la Francia. L'Italia è quarta per studenti che vanno all'estero e quinta nell'accoglienza, dopo la Gran Bretagna. Ma Bologna è la terza meta in Europa, con 1.713 studenti, dopo Granada e Madrid. L'80% degli studenti europei sceglie di passare all'estero sei mesi.
Nel periodo 2007-2013 l'Europa ha investito in Erasmus 3.1 miliardi di Euro, gestiti principalmente dalle agenzie nazionali. Gli studenti che partecipano al programma ricevono un assegno mensile medio di 250 Euro. Le tasse scolastiche sono pagate dalle agenzie nazionali. Nella programmazione economica 2014-2020 ad Erasmus saranno destinati 14.5 miliardi di Euro, per allargare ulteriormente il numero di studenti coinvolti.

Come si traducono gli animali?


Questa idea è proprio carina. L'interpretazione onomatopeica dei versi degli animali domestici, declinata nelle varie lingue. C'è però un grave errore con il gallo, che una sventata ragazza italiana traduce in coccodè invece del canonico chicchirichì correttamente riportato in spagnolo. Il video è realizzato da properniceinnit via The Curious Brain.

Foto del Giorno 130712 #710

La città proibita

giovedì 11 luglio 2013

mercoledì 10 luglio 2013

La melodia del riscaldamento globale

 
Daniel Crawford, uno studente dell'università del Minnesota, è convinto che non sempre le cifre e i diagrammi riescano a spiegare concetti complessi come ad esempio il cambiamento climatico. Così ha provato a tradurre il riscaldamento globale in musica attraverso il suo violoncello. Partendo dal dato che la temperatura media terrestre è aumentata di 0.8° dal 1880 ad oggi Crawford ha assegnato ad ogni anno una nota in una scala che utilizza i toni più bassi per le temperature minori e i toni acuti per quelle più alte. Il risultato è questa A Song of Our Warming Planet.

Croazia in Europa, effetti collaterali/3

Secondo i dati diffusi pochi giorni fa da UNWTO nel 2012 la Croazia ha superato per la prima volta i dieci milioni di visitatori, rafforzando ulteriormente la sua connotazione turistica. Secondo altre fonti le presenze sono state addirittura dodici milioni. Sono cifre imponenti per un piccolo paese di poco più di quattro milioni di abitanti. Inoltre il turismo in Croazia e concentrato nella stagione estiva e sulla fascia costiera.
Gli analisti concordano che l'ingresso della Croazia in Europa aumenterà ancorà di più l'affluenza di turisti. Oggi il paese ricava già oltre sette miliardi di Euro dai vacanzieri, principalmente tedeschi ed austraci, seguiti da italiani e cechi. Altri mercati però si stanno aprendo: le presenze inglesi lo scorso anno sono aumentate del 20%. Secondo il nuovo ministro croato del turismo Darko Lorencin la Croazia entro il 2020 sarà tra le prime 15 nazioni più visitate del mondo.

martedì 9 luglio 2013

Croazia in Europa, effetti collaterali/2

La Associated Press ha diffuso un reportage scritto da Amel Emric e Aida Cerkez, ripreso da molte testate in tutto il pianeta, che descrive la difficile situazione di un gruppo di pastori nomadi dei balcani occidentali. Si tratta di un gruppo di famiglie che, seguendo una tradizione millenaria, passa gli inverni negli altopiani della Bosnia e trasporta i greggi in estate nelle zone montuose. La divisione della ex Yugoslavia e la guerra di Bosnia del 1992-95 aveva già reso impraticabili i vecchi sentieri che portavano ai pascoli serbi. Oggi l'entrata della Croazia in Europa rende anche quel confine molto più sorvegliato, impedendo ai pastori di raggiungere le zone della Slavonia croata, sulle rive del Danubio al confine con l'Ungheria.

Coca Cola in bottiglia di ghiaccio.


In Colombia la Coca Cola ha lanciato una bottiglia fatta di ghiaccio. Solo ghiaccio. Oltre a mantenere ovviamente ben fresca la bevanda (fria hasta la ultima gota, come dice lo spot sopra), non lascia rifiuti da smaltire o riciclare. Il sito Coca Cola descrive la preparazione delle bottiglie: si versa acqua microfiltrata in stampi al silicone portati a -25° per un rapido congelamento. Poi si toglie lo stampo e si inserisce la bevanda. La bottiglia è servita con una fascia rossa che permette di impugnarla più comodamente.

Croazia in Europa, effetti collaterali/1

La Croazia dal 1 luglio è il 28° paese dell'Unione Europea e deve attuare e verificare tutte le regole comunitarie. Tra queste anche i rigidi standard di qualità che regolamentano le importazioni di prodotti alimentari da paesi esterni alla UE. Fino alla scorsa settimana la Croazia importava dalla Bosnia 60 milioni di litri di latte ogni anno. Ma la Bosnia è da tempo nel mirino di Bruxelles, che lamenta la mancanza di una autorità che garantisca la qualità e la tracciabilità dei prodotti bosniaci. La Bosnia è ancora divisa in due entita politiche semi-indipendenti, quella serba e quella croato-musulmana. Non ha un ministero dell'agricoltura né autorità nazionali nel settore agroalimentare. Così i prodotti bosniaci non possono entrare in Europa fino a quando Sarajevo non fornirà le garanzie necessarie.
Gli allevatori bosniaci sono disperati, perché il loro mercato principale, la Croazia, da lunedì scorso è chiuso. Si stima che il blocco delle esportazioni in Croazia comporti una sovraproduzione di 100.000 - 150.000 litri di latte al giorno in Bosnia. La colpa non è di Bruxelles ma delle autorità bosniache, che non sono riuscite ad adeguarsi alle richieste europee. Si cerca di trovare una soluzione transitoria, ma sembra che serviranno almeno tre mesi perché il latte bosniaco possa tornare ad essere esportato. Stesso problema per polli e uova, dove lo stop previsto è di almeno sei mesi e forse un anno.

lunedì 8 luglio 2013

La scelta di Pippo

Pippo Civati ha concluso oggi il suo raduno politico a Reggio Emilia confermando la propria candidatura a segretario del PD. In realtà non è una notizia, da mesi lo aveva annunciato. Diciamo che oggi c'è stata la comunicazione ufficiale, di fronte ad una folta platea di aficionados. Nei due anni precedenti Civati aveva già organizzato un evento politico estivo nel reggiano, ad Albinea. Ma era una cosa più fricchettona e spontaneista, che giustamente è stata accantonata ora che Pippo è un parlamentare e una figura politica di caratura nazionale. Poi resta misterioso perché insistere nello scegliere come location per un weekend di luglio le afose pianure del reggiano e non un posto al mare o in montagna, ma non è questo il punto.
Il punto è la determinazione di Pippo Civati a candidarsi alla carica di segretario del PD in una fase politica molto confusa e ancora con le regole del congresso da definire. Questo gli fa onore, intendiamoci. Matteo Renzi invece, che con Pippo condivise la straordinaria prima Leopolda, aspetta di capire le regole di ingaggio prima di scendere in campo, un po' come ha fatto oggi a San Francisco nella America's Cup Luna Rossa. Ma alla fine anche Renzi ci sarà, come ci saranno altri più vicini al gruppo dirigente del PD: Cuperlo, Pittella, Fassina, Epifani e chi altro vorrà mettersi in gioco.
Civati ha seguito un percorso politico di successo, che lo ha portato a due elezioni in consiglio regionale in Lombardia e ora in Parlamento, dopo primarie vinte a mani basse nella sua Brianza. Pippo è brillante e colto, una figura di rilievo nel panorama generalmente poco interessante della politica nazionale. Da anni gestisce un blog ultraseguito dove dimostra le sue capacità di sintesi politica e letteraria. Al precedente congresso PD aveva appoggiato, come me, la mozione di Ignazio Marino, dal quale però prese le distanze molto velocemente. Alle recenti primarie per la premiership ha dichiarato a pochi giorni dal voto la sua scelta per Bersani, davvero difficile da comprendere.
Da quando è in parlamento Pippo ha guadagnato molto in visibilità, per via delle sue doti e anche di alcune scelte politiche fatte. Quella di non votare il governo delle larghe intese, ad esempio. Ma anche la volontà di dialogo con i grillisti, condivisa con Bersani e sostenuta più volte, poi derisa in un post del blog di Grillo stesso.
Che risultato avrà la candidatura di Pippo a segretario? Dipende da molte variabili, certo. Non solo dalla presenza dell'ex roommate Renzi, ma da chi altro si schiererà tra i nomi già fatti qui sopra. Negli anni della costruzione del suo progetto politico Civati aveva attratto molte persone interessanti e innovative, connotando i suoi progetti poi abbandonati (Oltre, Prossima Italia, ecc.) di voglia di partecipazione e cambiamento. Molti dei protagonisti di quella breve stagione oggi hanno preso le distanze, per una ragione o per l'altra. Incluso chi scrive. Resta uno zoccolo duro di fan che, tra un "mi piace" e un "retweet" affolla la rete e funziona molto bene da cassa di risonanza. Ma quanto vale questo rumore web in termini di consenso reale?
La candidatura di Pippo, visto lo stato delle cose, rischia di trasformarsi in una "testimonianza". Quando facevamo parte della mozione Marino ho detto spesso a Ignazio e Pippo stesso che rischiavamo di diventare una sorta di comunità di recupero del PD, che si prendeva in carico i malpancisti, i border line, quelli che non volevano rientrare negli schemi e nelle categorie della politica tradizionale. Spero che la visione di Civati sia diversa e superi il concetto della minoranza rappresentativa. Oggi il PD ha bisogno di una buona compagnia, come dice Francesco Nicodemo. Di una grande alleanza di innovatori che possa costruire un cartello alternativo alla attuale classe dirigente. In un progetto di questo tipo l'apporto di Civati potrebbe essere preziosissimo. Se invece la scelta di Pippo fosse per ostinarsi ad una corsa in solitario l'esito sarebbe prevedibile e poco interessante.

domenica 7 luglio 2013

Il nuovo bilancio dell'Europa


Dopo mesi di estenuanti negoziati mercoledì scorso il Parlamento Europeo ha approvato il documento di bilancio 2014-2020, che era già passato al Consiglio Europeo di fine giugno. Il bilancio approvato è di 960 miliardi di euro, con una riduzione del tre per cento che non ha precedenti e che è stata fortemente voluta da Gran Bretagna, Olanda, Germania e gli altri paesi "virtuosi". La risoluzione ha avuto 474 voti a favore, 193 contrari e 42 astenuti.
Soddisfatto il Commissario al Bilancio Janusz Lewandowski che in una nota ufficiale ha sottolineato l'importanza delle misure per la crescita e l'occupazione, che tra fondo di coesione e misure di competitività sono più del 44% del budget. L'altra voce principale è il 42% destinato alla gestione delle risorse naturali e del territorio, comprese le misure per prevenire i disastri causati dagli eventi estremi.
Per formalizzare il bilancio occorre un voto finale del parlamento, previsto per settembre-ottobre. In quell'occasione gli eurodeputati potranno esprimersi solo a favore o contro, senza possibilità di proporre emendamenti al testo.

sabato 6 luglio 2013

Benvenuti a San Francisco

Signore e signori, benvenuti a San Francisco. Il nostro atterraggio è avvenuto in orario. Ci auguriamo di ospitarvi prossimamente su voli Asiana. Arrivederci.

giovedì 4 luglio 2013

Servono corsi di formazione

Da molto tempo sostengo che l'uso dei social network da parte dei politici è una pratica molto rischiosa. E che servirebbero dei corsi di formazione. Questo sopra è il tweet di Stefano Fassina di stasera. Fassina è un viceministro del PD, una figura di primo piano. Uno statista, almeno in teoria. Dopo avere scritto due righe così diventa uno sfigato, un livoroso, un cretino. Qualcuno che lo trova simpatico glielo dica. Ah, non c'è nessuno che lo trova simpatico? Ce ne faremo una ragione.

L'economia collaborativa

Oggi e domani a Bordeaux si svolge il Forum di Economia Collaborativa. Si discute particolarmente di quali elementi di innovazione e di sostenibilità ne possono scaturire, sia per la definizione di un nuovo modello di sviluppo sia per le opportunità di occupazione.

La politica della presidenza lituana UE

Ieri la "lady di ferro" lituana Dalia Grybauskaitė ha ufficialmente lanciato il semestre di presidenza del suo paese durante una sessione plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo. E' la prima volta che la piccola nazione baltica, entrata in Europa nel 2004, svolge questo ruolo.
Il semestre non sarà semplice da gestire e alcuni osservatori lamentano la scarsa esperienza lituana nella regia internazionale. 
I problemi legati a occupazione, regole bancarie, crisi economica, sicurezza delle frontiere sono già sul tavolo, ereditati dalle presidenze precedenti. Poi c'è il rush finale per la definizione dei fondi strutturali 2014-2020.
Oltre le grandi ed annose questioni europee la Lituana cercherà di mettere le politiche regionali dell'area del Baltico al centro dell'agenda di Bruxelles. Vilnius guarda anche ad est e vorrebbe aprire le porte dell'Europa per Ucraina, Armenia, Georgia e possibilmente anche Bielorussia. Su questo tema la Lituania ha già convocato un vertice a Vilnius per la fine di novembre, centrato sulla creazione di una Eastern Partnership con i paesi ex sovietici. L'obiettivo sarebbe la sottoscrizione di un trattato di associazione con l'Ucraina, che però il caso Tymoshenko rende molto improbabile.

lunedì 1 luglio 2013

Elettrodomestici in detrazione al 50%, ma solo quelli da incasso. Perché?

Domani le commissioni industria e finanze del Senato dovrebbero approvare la proroga della detrazione IRPEF del 50% per le ristrutturazioni edilizie, estesa questa volta anche a mobili ed elettrodomestici acquistati in occasione della ristrutturazione. L'inclusione degli elettrodomestici è stata inclusa con un emendamento al testo originale e il loro costo dovrebbe comunque essere compreso nel tetto massimo di 96.000 Euro ammesso in detrazione. Nel testo si parla di "grandi elettrodomestici", quindi niente frullatori e tostapane. Saranno poi ammessi in detrazione solo gli elettrodomestici in classe energetica A+, con l'eccezione dei forni che potranno essere anche solo classe A.
In un comunicato stampa il Ministero dello Sviluppo Economico ha anche precisato che “le modifiche fin qui approvate prevedono l’estensione del cosiddetto ecobonus soltanto per gli elettrodomestici da incasso e non per qualsiasi tipologia”. Quindi sono ammessi in detrazione solo gli elettrodomestici da incasso. Scelta piuttosto bizzarra. I frigoriferi da incasso, ad esempio, sono generalmente molto meno efficienti di quelli stand alone, perché la ridotta circolazione dell'aria aumenta la temperatura del motore e rende più difficile la refrigerazione. Inoltre sia frigoriferi che lavatrici da incasso sono ancora una nicchia del mercato. Gli unici elettrodomestici da incasso con una buona diffusione sono forni e lavastoviglie. Ammesso che per lavastoviglie da incasso si intendano quelle sottopiano. Le cappe poi sono da incasso o no? E i piani cottura? Siamo alle solite complicazioni interpretative. Confesso che non ci capisco un incasso.

Roger Dean vs. James Cameron

L'illustratore inglese Roger Dean (69), autore di molte celebrate copertine di album degli anni '70 e '80, ha citato in giudizio James Cameron accusandolo di avere copiato alcune delle sue invenzioni grafiche per le ambientazioni di Avatar. Secondo il Wall Street Journal la citazione è stata depositata giovedì scorso a Manhattan e Dean pretende un risarcimento di 150 milioni di dollari.

La prima volta della Lituania

Chiuso il semestre di presidenza irlandese da oggi la presidenza di turno dell'Unione Europea passa alla Lituania (@EU2013LT). Per la piccola repubblica baltica, entrata in Europa nel 2004, è la prima volta.
La Lituania ha tre milioni di abitanti e un PIL pro capite di circa 16.500 Euro, molto meno dei 24.000 della media europea. La capitale Vilnius è patrimonio dell'Unesco. L'economia lituana ha avuto anni di rapido sviluppo dall'ingresso in Europa al 2009, quando una crisi improvvisa portò ad una recessione del 14.5%. Da allora i dati sono tornati positivi, attorno all'1% l'anno. La disoccupazione è del 10%. Nel 2015 anche la Lituania dovrebbe entrare nell'eurozona.
Come sempre la presidenza di turno celebra il semestre con un logo. La Lituania lo ha scelto attraverso un concorso pubblico, vinto da Simona Mykolaitytė. L'idea della vincitrice è stata poi manipolata e modificata da una grafica professionista, Kotryna Zilinskienė. Il risultato non è granché. I cerchi concentrici in toni di azzurro dovrebbero significare l'appartenenza baltica e nordica. In alto a destra i cerchi si intrecciano e compaiono tre segni giallo, verde e rosso, i colori della bandiera lituana.

La Croazia e l'Europa


La Croazia è da oggi il 28imo stato membro dell'Unione Europea, concludendo un negoziato lungo dieci anni che segna un punto cruciale per l'Unione. Con l'ingresso della Croazia si conclude la fase di allargamento, almeno per un po'. Gli altri paesi candidati sono la Turchia e tutte le altre nazioni balcaniche: Macedonia, Montenegro, Serbia, Albania, Bosnia e volendo anche Kosovo. L'unico che ha aperto negoziati con Bruxelles è la Turchia, in un processo già complicato e reso ancora più incerto dai recenti eventi. Tutte le nazioni balcaniche sono ancora in attesa di una interlocuzione, Bosnia e Kosovo non hanno neppure lo status per essere ammesse come candidati.
Insomma, dopo l'ingresso di Zagabria l'Europa è destinata a restare così per un bel pezzo, visto che l'unico altro paese che poteva aggregarsi a breve, l'Islanda, sembra averci ripensato. La Croazia è il secondo stato della ex Yugoslavia ad entrare nell'unione, dopo la Slovenia. E proprio la Slovenia ha contribuito a ritardare l'ingresso croato, sollevando un problema di confini e di accessi marittimi nella baia di Piran, risolto solo dopo anni.
La Croazia ha poco più di quattro milioni di abitanti e una economia ancora debole, con una fascia costiera resa opulenta dal turismo (10 milioni di visitatori l'anno) e le zone interne molto più arretrate. Il paese è il terzo più povero dei 28 dell'Unione, dopo Bulgaria e Romania.
Per noi italiani, particolarmente per quelli della costa est come me, l'ingresso della Croazia cambierà molte cose. L'Adriatico da oggi diventa un mare sempre più europeo. I primi effetti si vedranno nei settori dei trasporti e del turismo. Ma avere la Croazia in Europa permetterà anche di affrontare con organicità il tema dell'ecologia dell'ambito marino, dalla pesca all'inquinamento, dal traffico merci alle aree protette. L'Italia è il primo partner commerciale della Croazia e l'ingresso di Zagabria nella UE ci offre maggiore centralità e grandi occasioni. Speriamo che qualcuno a Roma lo abbia capito.

Sulla strada

Da this isn't happiness, riportata all'orizzonte. Grande foto.