lunedì 22 ottobre 2007

PD, spifferi di corrente

Oggi il mio Sindaco ha firmato l'ordinanza che anticipa l'accensione degli impianti di riscaldamento, colpa dei venti freddi da Nord.
Anche nel Partito Democratico c'è qualche spiffero che alimenta l'insopprimibile desiderio correntizio di contarsi. I Bindiani rivendicano identità propria fin dalla campagna elettorale e l'intervista di Lucia Annunziata a Rosy di sabato scorso conferma il percorso. Letta, a cui qualche spin doctor deve avere imposto l'aggressività pre-elettorale, è invece tornato mansueto. Le liste veltroniane si godono il successo che le ha investite ambetre, anche se con qualche piega schizofrenica nei travasi tra voto nazionale e regionale.
Ufficialmente tutti negano l'ipotesi di correnti, ma agli occhi e alle orecchie dei più attenti arrivano segnali precisi. Sarebbe un errore capitale ridurre la fase costituente a un processo di antagonismo e di schieramento. La credibilità e il ritrovato consenso che i sondaggisti attribuiscono al PD dopo l'operazione primarie sarebbero dilapidati in un attimo.
Anzichè ostinarsi a perdere tempo in una analisi (junghiana?) del voto cerchiamo di mantenere la rotta dell'innovazione e non scadere in rituali politici odiosi e incomprensibili ai non affiliati.

1 commento:

  1. Correnti ce ne saranno sempre, le aveva la DC e le hanno i DS. Del resto un partito che ambisce a oltre il 30% non può essere compatto e monocorde. L'importante è che non prevalga una logica di spartizione, che invece mi sembra già di avvertire.

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