lunedì 18 febbraio 2008

Non ci sono parole

Nel suo blog Dot Earth sul New York Times Andrew Revkin racconta come alcuni scienziati stiano cercando di sostituire il termine riscaldamento terrestre (global warming), ritenuto troppo soft, con qualcosa che renda più l’idea della gravità del problema. Qualcuno indica termini orrifici come cancro dell'atmosfera. Un professore di Harvard ha proposto instabilità climatica terrestre (global climate instability), che è un po’ involuto ma certamente più allarmante di riscaldamento, termine che evoca una situazione più confortevole che pericolosa.
A complicare le cose anche la traduzione. Preferisco terrestre a globale, perché in italiano globale non si associa direttamente al pianeta ma piuttosto a qualcosa di intero in senso generale. Ma anche terrestre non è il massimo, seppure credo sia più diretto che planetario.
Altri suggerimenti?

2 commenti:

  1. Dato che tutti parlano (fuoriluogo) di "emergenza rifiuti" potremmo usare il termine "emergenza climatica".
    Su globale, terrestre, planetario o che altro non saprei.

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  2. Io credo che alla fine sia meglio parlare di "cambiamenti climatici" e basta.

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