Sappiamo tutti che l'asfalto stradale con i raggi del sole diventa rovente. Qualcuno ha pensato che tutto questo calore potrebbe essere utilizzato per produrre energia. L'idea viene dal Politecnico di Worcester, Massachussets, dove un gruppo di lavoro guidato dal prof. Rajib Mallick e dal ricercatore Bao-Liang Chen sta sviluppando un modello per produrre energia termica dalle strade. I risultati della ricerca saranno presentati al simposio mondiale della International Society for Asphalt Pavements, che si apre oggi a Zurigo.
Secondo il Prof. Mallick ci sono molte buone ragioni per puntare sull'asfalto come produttore di energia, a cominciare dalla sua caratteristica di conservare il calore a lungo anche dopo l'esposizione solare, a differenza dei pannelli tradizionali. Inoltre ci sono milioni di chilometri di strade e parcheggi che possono essere utilizzati, senza necessità di occupare nuove superfici. Le strade vengono normalmente asfaltate ogni 10-12 anni e si potrebbe creare un sistema di accumulatori con lo stesso ciclo di vita. Estrarre calore dall'asfalto permetterebbe poi di abbassarne la temperatura e ridurre l'effetto delle "isole di calore" che si crea negli ambiti urbani proprio a causa dell'irraggiamento termico delle superfici lastricate. Inoltre gli accumulatori, che andrebbero posizionati qualche centimetro sotto la superficie, non avrebbero alcun impatto visivo sul paesaggio.
Il sistema utilizzato è molto semplice ed è basato sullo scambio di calore. In pratica sotto l'asfalto sono collocate delle serpentine il cui liquido scaldandosi può essere utilizzato direttamente come fonte di calore o convertito in elettricità tramite generatori termoelettrici. Il tutto naturalmente ad emissioni zero e con costi estremamente contenuti.
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