lunedì 23 febbraio 2009

Cosa fare da grande? L'interprete

L'Unione Europea ha 550 interpreti in pianta organica, oltre a 300-400 free lance impegnati ogni giorno scelti tra i 2000 accreditati dalla DG Interpretazione. Questo esercito di poliglotti viene impiegato in una media di 50-60 meeting al giorno, che fanno circa undicimila l'anno. Un totale di 158.000 giornate di lavoro da interprete nel 2008, che sono costate all'Unione 128 milioni di Euro. Tutto questo solo per i lavori della Commissione, del Comitato delle Regioni, il Comitato Economico e Sociale, la Banca Europea per gli Investimenti e le sedi distaccate della Commissione. Il Parlamento Europeo e la Corte di Giustizia infatti hanno dei propri servizi di interpretazione.
L'Europa a 27 ha 23 lingue ufficiali che rendono estremamente complessa la comunicazione comunitaria. Una interpretazione "totale simmetrica" di tutte le 23 lingue ufficiali richiede almeno 69 interpreti. Finora i problemi maggiori si avevano principalmente con le traduzioni ponte, tecnicamente chiamate relais, nelle quali si passa attraverso uno dei linguaggi più diffusi come Inglese e Francese per mettere in contatto, ad esempio, Maltese-Finlandese o Lituano-Greco. Il passaggio attraverso una lingua terza rende inevitabilmente meno precisa la traduzione e il rischio è l'effetto "telefono senza fili", ovvero una distorsione del concetto originale. L'effetto è verificabile utilizzando i traduttori online presenti in rete. Basta provare a tradurre una frase qualunque dall'Italiano in Inglese, poi in Tedesco, poi in Russo e di nuovo in Italiano e il rischio che il concetto sia stato completamente travisato è decisamente alto.
Adesso invece il Commissario Europeo all'interpretazione, il romeno Leonard Orban, lancia l'allarme sugli interpreti nella lingua "quasi ufficiale" della UE: l'Inglese. Infatti la maggior parte degli interpreti inglesi sono stati assunti negli anni '70, al tempo dell'ingresso di Londra nella UE, e sono ormai prossimi alla pensione. Dei 70 interpreti inglesi attualmente in forza almeno la metà andrà in pensione entro il 2018, mentre le nuove assunzioni viaggiano alla modesta media di 1,6 l'anno. Anche l'Italiano e il Danese soffriranno un esodo robusto nei prossimi anni, ma in questo caso il ricambio sembra meno difficile.
La DG Interpretazione ha lanciato una campagna di reclutamento per interpreti di lingua inglese e per le altre lingue della babele europea. Per convincere i giovani a lanciarsi nella carriera e stato anche realizzato un filmato pubblicato su YouTube.

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