
Ma tranquilli, è un affarone. Lo ripetono i ministri del governo di centrodestra, da Scajola al capoclasse Tremonti. Lo sostiene la presidenta Marcegaglia con il coro di tutta Confindustria. Lo garantisce l'amministratore delegato dell'ENEL Fulvio Conti, che sottolinea come la spesa media italiana per la bolletta elettrica sia di 396,70 euro all'anno, contro i 253,40 di quella francese. L'ENEL è l'unico soggetto che trae benefici concreti dal recente accordo nucleare con la Francia, ma questo è ovviamente solo incidentale.
La Francia ricava tre quarti del suo fabbisogno energetico dalle centrali nucleari, mentre secondo le dichiarazioni dei filonuclearisti italiani le quattro centrali previste nell'accordo con la Francia dovrebbero coprire il 25% della domanda italiana. E così Scajola e gli altri trionfalmente prevedono una riduzione delle bollette "fino al 30%". Sembrano stime ottimistiche, ma ammettiamo che sia così.
Ergo, se e quando le annunciate centrali nucleari saranno a regime, l'italiano medio al massimo potrà godere di un risparmio di circa 75 Euro l'anno.
Secondo Berlù i tempi di realizzazione di una centrale atomica sono "contenuti" ma nessuno osa pronosticarli inferiori ai 15 anni, con tendenza a stime oltre i 20. Quindi ogni italiano spenderà tra 335 e 800 Euro con la speranza di risparmiarne 75 l'anno tra 20 anni.
Questo senza mettere nel conto che nel frattempo i costi dell'energia da fonti rinnovabili stanno calando con regolarità da anni. E facendo finta che il prezzo dell'uranio non salga, anche se è in ascesa costante. E non considerando che la ricerca sta mettendo a punto nuove tecnologie per la produzione di energia rinnovabile a basso costo.
Con questi numeri ci si guadagna davvero? Parlatene con un consulente finanziario, vi dirà che è meglio investire in titoli tossici.
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