giovedì 9 luglio 2009

Effetti collaterali della vanità senile

Il successo dà alla testa, si sa. Succede così che un presidente del consiglio miliardario di 73 anni si senta in dovere di precisare che lui le donne non le paga. Come dire che le ventenni che ospita nelle sue residenze non vanno da lui perché è potente e ricchissimo, ma perché è bello, tonico, prestante e simpatico. Ognuno può convincersi di ciò che vuole, soprattutto se è molto ricco e molto vecchio, due attenuanti generiche.
Chi è stato a Patpong a Bangkok, oppure a Boca Chica in Repubblica Dominicana o all'ex Hilton del l'Havana ne ha visti di questi settentenni occidentali mano nella mano con delle ragazzine locali. Roba da vomitare. Tutti convinti che le ragazze "sono innamorate" e che i soldi e il potere non c'entrano niente. Ma infatti.
Perché una bella ragazza sui venti anni dovrebbe farsi mettere le mani addosso da un marcio, flaccido settantenne? Basterebbe questo a dare la giusta dimensione alle avventure del nostro presidente del consiglio. Ma seguirò i consigli di Napolitano e parlero d'altro.
Ad esempio del piccolo grande uomo per eccellenza, Renato Brunetta. Ieri Il Corriere della Sera ha anticipato alcune sue risposte a una intervista per La7. "Le donne sono una delle cose più belle della vita. A me piacciono eleganti, intelligenti, non dominatrici e concorrenti, accetto la sfida alla pari. Credo nella passione, è sintesi tra emozioni, cuore e testa. Per imparare ad amare bene può volerci una vita. Così anche per il sesso. Difficile essere bravi… eh… con il tempo, forse. Ci si arriva o con l’intesa o con il sentimento, ma non sempre. Io non sono così ipocrita, il sesso ha anche una sua dimensione autonoma rispetto all’amore». Questa è già una dichiarazione interessante.
Ma la migliore è "Sì, le donne mi corteggiano molto ora che sono ministro, ma anche prima".
Poveri noi, povera Titti (nella foto con Brunetta), povera Italia.
Berlusconi sta allevando una genìa.

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