giovedì 12 novembre 2009

Barroso ha bisogno di donne

Jose Manuel Barrso aveva promesso che la sua seconda comissione sarebbe stata più bilanciata della prima sotto il profilo di genere. L'esecutivo uscente ha otto donne su 27 commissari, malgrado Barroso avesse preteso nel 2007 dalle entranti Bulgaria e Romania di nominare due donne.
Per aumentare la presenza femminile il presidente un paio di settimane fa aveva scritto una lettera ai 27 capi di stato, sollecitando la nomination di donne per la sua nuova commissione.
Barroso non deve essere stato particolarmente convincente, visto che delle venti segnalazioni arrivate fino ad oggi solo tre sono donne: Androulla Vassiliou di Cipro, Viviane Reding del Lussemburgo e Rumiana Jeleva della Bulgaria. Di queste le prime due sono già in commissione, mentre la terza è destinata a sostituire un'altra donna, l'atuale commissario alla tutela dei consumatori Meglena Kuneva.
Mancano solo sette nomination e le possibilità che siano tutte femminili sembra molto scarsa. La Danimarca dovrebbe nominare il ministro per l'energia e clima Connie Hedegaard (che subentra a una collega, Mariann Fischer Boel) e anche la Svezia proporrà una donna per sostituire l'attuale vicepresidente della Commissione Margot Wallstrom. Le ultime quattro nomitation delle 20 già comunicate al presidente (Ungheria, Cekia, Germania e Austria) sono tutte maschili.
Barroso spera che la Gran Bretagna confermi per il secondo mandato Catherine Ashton, attuale commissario al commercio, e che l'Irlanda nomini Máire Geoghegan-Quinn, data per favorita come la greca Anna Diamantapoulou già commissaria in passato. Ma anche con questo terzetto il totale sarebbe solo di sei. In pratica per mantenere la stessa quota attuale cinque delle sette nomine che ancora restano dovrebbero essere femminili. Lidea di poter aumentare la presenza delle donne sembra ormai scartata.
Quasi a dimostrare di non avere colpe Barroso ha fatto notare che in Europa c'è solo un capo doi stato donna, Angela Merkel. E solo due presidenti della repubblica di sesso femminile, in Finlanda e Lituania.

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