Un articolo di oggi del Telegraph mette in guardia sui rischi di precaria alfabetizzazione dei ragazzi degli anni '10. Secondo un'indagine commissionata dalla catena di distribuzione inglese Tesco i teenagers conoscono 40.000 parole ma nei loro dialoghi quotidiani ne usano non più di ottocento. Un po' pochino per articolare concetti appena complessi.
La colpa sarebbe delle nuove abitudini di comunicazione sincopata, dagli sms a facebook e twitter. La ricerca, condotta dal professore di linguistica dell'università del Lancaster Tony McEnery, ha analizzato 100.000 parole nei blog o nei commenti scritti dai giovani scoprendo che sono solo venti termini elementari a costituire un terzo di quanto scritto dai ragazzi. Tra queste ci sono gli obbligatori sì, no, ma e neologismi come chenzed (che potrei tradurre come "frastornato") spong (scemo) e lol, che sarebbe l'acronimo sms di laugh out loud, cioè farsi delle grasse risate.
Secondo alcuni esperti questa progressiva inarticolazione lessicale potrebbe causare ai teenagers problemi al momento di cercare un lavoro dignitoso. L'allarme è lanciato sul Sunday Times da Jean Gross, consulente del governo inglese per lo sviluppo del linguaggio degli adolescenti.
Cmq credo ke nn sia vero.
Aggiornamento del 12 gennaio
Oggi ne parla anche la Repubblica.
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