Manca solo un mese al termine della presidenza spagnola dell'Unione Europea e il bilancio di Madrid sembra destinato a non essere memorabile.
Il semestre spagnolo voleva spostare l'asse europeo verso sud, ma i risultati non corrisponderanno alle aspettative. A cominciare dalla Unione per il Mediterraneo, l'istituzione creata da Sarkozy nel luglio 2008 durante il semestre di presidenza francese e a cui la Spagna aveva "scippato" la sede permanente. Il prossimo 7 giugno la Spagna aveva programmato un summit dell'Unione a Barcellona, ma l'incontro è stato rinviato a novembre, pare per l'opposizone dei paesi nordafricani e mediorientali alla presenza del governo di Israele.
Un altra priorità della presidenza spagnola era l'attenzione europea ai Balcani, con un evento di rilievo previsto per dopodomani 2 giugno a Sarajevo, in Bosnia. Ma la posizione intransigente della Serbia, che non tollera una presenza diplomatica ufficiale del Kosovo, ha costretto la Spagna a declassare il vertice ad un "incontro di alto livello". Del resto la Spagna è uno dei cinque paesi d'Europa che non ha riconosciuto l'indipendenza del Kosovo.
A Sarajevo mercoledì dovrebbero essere presenti i ministri degli esteri di Spagna, Francia, Italia, Svezia, Slovacchia, Croazia, Serbia, Albania, Montenegro, Macedonia e Kosovo. Sono attesi, ma non confermati, anche il ministro degli esteri di Turchia e Hillary Clinton per gli USA. La crisi di oggi per l'attacco navale israeliano potrebbe causare delle defezioni, ma la posizione ambigua della Spagna sul Kosovo non permetterà comunque al vertice di avere uno status ministeriale.
Altre due minori delusioni riguardano l'allargamento europeo: la Spagna aveva in programma di concludere i negoziati con la Croazia per permetterne l'entrata in Europa tra sei mesi e di accelerare le procedure per l'ingresso della Turchia. Ambedue obiettivi mancati.
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