Un paio di settimane fa la Corte dei Conti aveva bocciato la ristrutturazione dei vertici del ministero dell'ambiente annullando la nomina dei nuovi direttori e mettendo a rischio anche gli atti che questi avevano firmato.
Ne era seguito un pesante scontro politico, con l'opposizione a lamentare la pessima gestione e la ministra invisibile Prestigiacomo a replicare con uno stizzato comunicato in cui rivendicava di avere avviato "un’operazione di legalità, trasparenza e rinnovamento" gettando anche pesanti sospetti sull'operato dei direttori rimossi.
Il riepilogo di tutta la storia in questo articolo de Il Velino, con i nomi dei vecchi direttori giubilati e di quelli voluti da Prestigiacomo ma la cui nomina è stata annullata dalla sentenza della corte.
Secondo quanto pubblicato oggi su Terra la ministra avrebbe deciso di affidare l'interim delle direzioni annullate agli unici due direttori superstiti, Corrado Clini (foto) e Aldo Cosentino. Ma Cosentino dovrebbe andare in pensione il 18 giugno. Resta Clini, uomo di grande esperienza internazionale, responsabile da tempo dei settori energia e clima, riferimento per le politiche di sviluppo sostenibile e figura tecnica di primo piano nei grandi eventi e nei negoziati globali. La figura di Prestigiacomo è talmente diafana che il vero ministro sarà lui.