lunedì 11 ottobre 2010

Rimbocchiamoci il nucleare

Su sollecitazione di Ignazio Marino e Sandro Gozi avevo scritto e presentato come primo firmatario un ordine del giorno sull'energia nucleare per l'assemblea nazionale del PD di venerdì scorso. L'ordine del giorno è stato sottoscritto da 50 delegati nazionali ed è stato regolarmente presentato, assieme a quelli sul testamento biologico e le unioni civili.
Sabato mattina la direzione dell'assemblea ha chiesto di ritirare i tre OdG, con la motivazione che sarebbero stati fatti propri nella relazione conclusiva del segretario Bersani. Ma così non è stato.
Sulla stampa non se ne è parlato granché. Ne hanno scritto l'Unità, il Riformista e il Manifesto. La storia però è triste e sgradevole, perché davanti a scelte nette il PD ancora una volta preferisce rinviare, annacquare.
Qui sotto c'è il testo integrale dell'ordine del giorno.


ORDINE DEL GIORNO

Il Partito Democratico ribadisce il suo NO al ritorno dell'energia nucleare nel nostro paese. 

L'Italia non ha bisogno di centrali nucleari.

Il nucleare rappresenta una tecnologia energetica del passato, con problemi di sicurezza legati all’attività delle centrali e alla gestione e allo stoccaggio delle scorie di combustibile radioattivo. Propone un sistema centralista di produzione e gestione dell'energia, con pochi impianti di alto potenziale realizzati con devastanti impatti ambientali, costruiti anche contro la volontà delle popolazioni residenti. Al contrario il PD promuove una produzione diffusa dell'energia, con una rete di piccole centrali in grado di avvicinare l'obiettivo della autosufficienza energetica delle comunità e dei territori.

È falso dire che il nostro paese non produce sufficiente energia. In Italia sono installati oggi oltre 100GW, di cui 67 GW mediamente disponibili. Altri 5GW di termoelettrico sono in costruzione, oltre agli impianti da energia rinnovabile. La domanda media è di 38.5 GW, con un picco assoluto di 57 GW che risale all'estate 2007.

È falso dire che il nostro paese debba far fronte a un aumento della domanda energetica. I consumi sono in calo, anche a causa della crisi economica. Le proiezioni degli esperti dicono che solo nel 2020 raggiungeremo nuovamente i consumi del 2008. L'Italia quindi è perfettamente in grado di fare fronte alle proprie necessità energetiche e acquista il 14% di energia dall'estero solo per motivi di convenienza economica.

È falso dire che il nucleare abbasserà il costo della bolletta energetica. I costi dell'energia nucleare sono in continua crescita, mentre calano rapidamente quelli dell’energia da fonti rinnovabili. Inoltre in Italia il costo di generazione dell'energia incide solo per il 30.9% sul prezzo finale in bolletta.

Produce più energia una rete di distribuzione efficiente che una centrale nucleare. Il piano di investimenti 2010-2014 di Terna prevede 3.1 miliardi di Euro di lavori sulla rete elettrica nazionale con l'obiettivo di mettere in circolo tra 2500 e 4500 MW. Per produrre la stessa quantità di energia servono almeno due centrali nucleari che, secondo le stime dell'ENEA, costano tra i 4 e i 4.5 miliardi di Euro l'una. E richiedono almeno dieci anni in più per essere ultimate. 

L'Italia non ha bisogno di energia nucleare, ma di una energia migliore e meglio gestita, con un patto virtuoso tra cittadini, governi locali e Stato nazionale.

Il Partito Democratico chiede quindi che vengano assunti impegni concreti per aumentare l'efficienza energetica e promuovere le energie rinnovabili, che rappresentano uno straordinario volano economico e uno dei pochi settori in crescita in questa fase di profonda crisi economica. La diffusione di energie rinnovabili contribuisce inoltre a creare posti di lavoro qualificati e non delocalizzabili, rappresentando una risorsa preziosa per il futuro delle giovani generazioni.

In considerazione di quanto descritto, il Partito Democratico si impegna ad indire un referendum nazionale nei circoli entro la primavera 2011, perché ogni iscritto, secondo quanto previsto dallo statuto, possa esprimere la sua opinione sul progetto di ritorno al nucleare proposto dal governo Berlusconi.
Sollecita inoltre le amministrazioni locali ad esprimersi in tal senso attraverso mozioni ed atti di indirizzo.

1 commento:

  1. Si capisce bene perchè questo "gran rinnovatore della politica" prediliga le alleanze con Casini & Co. e veda come il diavolo vede l'acqua santa, la sinistra!
    Vincenzo

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