Due giorni fa la ministra invisibile dell'ambiente Stefania Prestigiacomo era intervenuta per contrastare l'ipotesi di una proroga al 1 gennaio 2012 dell'uso di sacchetti di plastica. La proroga avrebbe seguito quella già concessa un anno fa. La legge 296 del 2006, promulgata dal governo Prodi, in origine prevedeva infatti il divieto di commercializzazione dei sacchetti a partire dal 1 gennaio 2010.
Prestigiacomo strombazza l'importanza della decisione anche nella homepage del sito ministeriale, ma Eco dalle Città ha cercato di capirci di più, scoprendo una realtà molto diversa. E la fonte è più che autorevole: il direttore di Unionplast, la federazione di Confindustria delle aziende produttrici, il quale afferma: "Prendiamo atto che non è successo nulla. Il 1 gennaio 2011 non entrerà in vigore nessun decreto, per il semplice fatto che il Consiglio dei Ministri non ha adottato nessun provvedimento attuativo. La messa al bando confermata dal Ministro Prestigiacomo, per poter essere effettiva necessita ovviamente di decreti attuativi, che invece non sono stati emanati".
Quindi senza l'emanazione di norme attuative nessun divieto diventa operativo, così come non possono essere applicate sanzioni. Nel comunicato stampa del ministero dell'ambiente Presty dice che "Perché il provvedimento possa però produrre risultati concreti, è necessario il coinvolgimento pieno degli operatori commerciali, della piccola e della grande distribuzione..." ma in realtà l'unica cosa veramente necessaria sono i decreti, che non risultano nell'agenda del governo. Dato che la crisi di nervi della ministra invisibile sembra rientrata, sarebbe il caso che qualcuno del suo staff le spiegasse come stanno le cose.
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