mercoledì 22 dicembre 2010

Il bignamino di Cancun/2

La seconda parte della sintesi della COP 16 di Cancun (leggi la prima) è dedicata ai riflessi sulle città e i governi locali. Lo scorso anno la conferenza di Copenhagen si era conclusa molto male per le città quando la sintesi politica trovata nel breve testo del Copenhagen Accord aveva spazzato via tutti i documenti faticosamente costruiti in un anno di negoziati. E assieme ai documenti erano spariti anche i riferimenti al ruolo delle autorità locali nell'adattamento e nella mitigazione dei cambiamenti climatici.
Nelle sessioni negoziali di Bonn e Tianjin che nel corso dell'anno hanno ricostruito pezzo per pezzo l'architettura dei negoziati ONU i governi locali hanno lavorato pazientemente, cercando soprattutto contatti diretti con le delegazioni nazionali più disponibili a sostenerne le istanze. Gli osservatori infatti non hanno possibilità di intervenire direttamente nella redazione dei documenti, quindi gli emendamenti devono essere presentati dai Parties, i governi.
A Cancun le città sono arrivate forti del Mexico City Pact, approvato e sottoscritto poche settimane prima da oltre cento sindaci guidati da Marcelo Ebrard di Città del Messico. Il Patto comprende una serie di impegni che i sottoscrittori intendono assumere per la riduzione delle emissioni e il miglioramento dell'efficienza energetica, proseguendo l'esperienza lanciata in Europa con la Covenant of Mayors.
Il primo successo delle Città è stata la proposta, avanzata dal Messico e approvata dalla COP, di istituire la nuova categoria dei governmental stakeholders, individuati nei governi locali e nei parlamentari. Nella stessa decisione si precisa anche che dal prossimo anno la COP comprenderà nel programma ufficiale una sessione dedicata agli "osservatori governativi".
La conferma del riconoscimento del ruolo delle città è venuta poi dall'evento organizzato a Cancun che ha visto sul tavolo di presidenza la segretaria UNFCCC Figueres, la presidente della COP Espinosa e i rappresentanti delle città e delle reti. Non era mai accaduto prima.
Se quelle appena descritte sono conquiste "politiche" si sono registrati anche dei progressi concreti. Il documento finale sulla cooperazione a lungo termine per la prima volta contiene numerosi espliciti riferimenti alle città e ai governi locali (il testo completo con evidenziati i riferimenti è qui).
Molto dipenderà dall'atteggiamento dei governi nazionali, che in alcuni casi già da tempo collaborano spalla a spalla con i territori, in altri (come l'Italia) non interloquiscono affatto con le città.

Nessun commento:

Posta un commento