mercoledì 30 marzo 2011

Quella camicia di fuori

Malgrado il consueto tacco 6 Berlù arriva si e no alla spalla del sindaco di Lampedusa Bernardino De Rubeis. Se si mettesse la fascia da sindaco di De Rubeis gli lambirebbe le caviglie.
Ma dalle foto scattate oggi durante il comizio in piazza spicca un nuovo segnale estetico: il premier ha la camicia fuori dai pantaloni.
Da qualche tempo Silvio ci ha abituato a spericolate escursioni nel casual, con girocolli, lupetti o camicie aperte al posto della camicia bianca o azzurra, immancabilmente incravattata, sotto l'ingessatissimo doppiopetto Caraceni dei primordi. E dall'anno scorso Berlù si affida al taglio sempre sartoriale ma più sbarazzino della napoletana Kiton, anche se Caraceni nega di averlo perso come cliente.
Anche il total blue esibito oggi a Lampedusa non è una novità, lo si era visto in altre occasioni come le visite a L'Aquila. Ma mai, a mia memoria, con la camicia di fuori. Vezzo frequente nella moda attuale, anche per via del taglio aderente dei capi e dei pantaloni a vita molto bassa del trend giovanile. Ma certo poco usuale, e francamente discutibile, con un vestito largo e di foggia classica come quello di Berlù.
Quindi perché quella camicia svolazzante? Un buon motivo ci sarebbe, come sanno bene i non magri. La camicia fuori dei pantaloni dissimula il giro vita e nasconde l'addome protundente. Salvo lasciare quello spazio vuoto tra pantalone e bordo inferiore (vedi foto), segno inequivocabile che sotto c'è qualcosa che spinge in fuori. Tana.

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