lunedì 2 maggio 2011

Quei bambini in Giappone

Il governo giapponese ha annunciato che giocare all'aperto nelle scuole attorno a Fukushima non crea rischi per la salute dei bambini, a condizione che le radiazioni non superino i 20 millisievert/anno.
La decisione è stata aspramente criticata da Physicians for Social Responsibility, una organizzazione americana di medici volontari che si batte contro i rischi del nucleare. Secondo i medici di PSR una esposizione di 20 millisievert comporta una possibilità su 200 di contrarre un tumore. Su base biennale la possibilità scende a 1 su 100.
Le polemiche sul sospetto che le autorità giapponesi tendano a fornire un quadro rassicurante dell'incidente di Fukushima crescono di giorno in giorno. Venerdì scorso Toshiso Kosako, professore all'università di Tokio e consigliere speciale del premier Naoto Kan in tema di nucleare, si è dimesso per protesta dal suo incarico proprio a causa delle decisioni prese dal ministero per l'educazione del Giappone. Il professore era stato nominato direttamente dal primo ministro di Tokyo. Secondo il professor Kosako i livelli di radioattività ammessi dal governo sono troppo alti e le misure di precauzione dovrebbero essere molto più restrittive. Le dimissioni di Kosako, presentate in una conferenza stampa, hanno messo in guardia i genitori dei bambini, che criticano le scelte del governo.
Kosako ha anche accusato il governo di non avere diffuso le mappe con simulazioni sulla diffusione delle radiazioni. Una ammissione in questo senso è arrivata dal presidente della società metereologica del Giappone Hiroshi Niino, che ha ammesso che una mappatura delle aree a rischio potrebbe "causare panico" nella popolazione.

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