sabato 5 novembre 2011

Ci vuole una bella faccia

"È terribile assistere impotenti alla televisione al dramma di Genova che ha coinvolto così tante persone. Ma le parole servono a poco. Vediamo se ci sarà il modo di intervenire per evitare che quello che è successo non possa succedere più in futuro. E' evidente che si è costruito là dove non si doveva costruire, ma forse si possono trovare interventi che scongiurino il ripetersi di questi disastri e di queste tragedie". Questa la dichiarazione diffusa da Berlù stamattina.
Il premier ha il vecchio vizio del piazzista, quello di blandire l'interlocutore assecondando le sue idee. Quindi oggi a Genova conviene dire che "si è costruito là dove non si doveva costruire". Lo scorso maggio invece, in campagna elettorale a Napoli, aveva assicurato: "Ho pronto il provvedimento che sospenderà gli abbattimenti delle case per valutare il problema in vista di una soluzione".
"Forse si possono trovare interventi che scongiurino il ripetersi di questi disastri e di queste tragedie" è l'inevitabile chiosa ottimista di Berlusconi. Peccato che giovedì scorso, il giorno prima del disastro di Genova, il ministro invisibile dell'Ambiente fosse stata convocata in una audizione alla commissione ambiente del Senato, tema proprio il piano straordinario per il dissesto idrogeologico. Apparentemente sconsolata Presty nell'occasione aveva detto che ''Ad oggi al ministero dell'Ambiente non e' stata assegnata alcuna risorsa''. Aggiungendo che ''con il decreto legge di agosto, tutte le risorse FAS statali, incluse quelle per il dissesto, sono state cancellate''.
Un altro ottimo motivo per mandarli a casa.

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