Alla conferenza sul clima di Durban il Canada è indicato da tutti come il primo della
lista dei "cattivi". La grande nazione nordamericana, che ha la quarta peggiore impronta ecologica del pianeta, non solo ha dichiarato di
non avere alcuna intenzione di partecipare ad un nuovo protocollo, ma secondo
voci non confermate starebbe per uscire unilateralmente dal protocollo di Kyoto,
che aveva sottoscritto.
Il governo conservatore di Ottawa non ha mai fatto
mistero della sua scarsa attenzione ai problemi del clima, scatenando le ire
della larga base ecologista del paese, presente in modo particolare nella
"verde" British Columbia e nella sua capitale Vancouver.
A casa loro i Canadesi sono alle prese con la
complessa ed insidiosa questione delle sabbie bituminose (tar sands), abbondanti giacimenti di petrolio
di bassa qualità il cui sfruttamento, difeso dal ministro dell'ambiente Peter Kent, produce impatti molto
violenti sull'ecosistema. A Durban invece hanno ricevuto anche ieri il premio Fossil of the Day riservato alla peggiore nazione, il quarto consecutivo. La
delegazione del Canada che fa parte del gruppo internazionale dei giovani ha
scritto una lettera aperta sul quotidiano locale The Mercury (foto sopra) in cui si scusa per il
comportamento del proprio paese. La posizione dei giovani canadesi è stata
presentata in una conferenza stampa molto affollata e il loro documento
consegnato al caponegoziatore del Canada Guy St. Jacques. "Vogliamo scusarci in anticipo per il nostro governo e i nostri negoziatori che nelle prossime settimane si metteranno di traverso sulla via del progresso, bloccando ogni accordo sul cambiamento climatico" è scritto nel comunicato.
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