Il "nuovo" ministro dell'ambiente Corrado Clini questa mattina è intervenuto nella plenaria della COP17 di Cancun. Ha parlato 5 minuti e 13 secondi (il tempo previsto è di tre minuti, ma tutti sforano). Ha confermato
che l'Italia è pronta a fare la sua parte in un prolungamento del
Protocollo di Kyoto, ma a condizione che sia uno strumento di
transizione verso un accordo globale. Ha ricordato la gravità della
crisi in Europa e la necessità di perseguire l'efficienza energetica e
l'uso razionale delle risorse. Ha sottolineato l'impegno italiano nella
cooperazione internazionale mirata a fornire opportunità a tutti i
paesi. Ha ricordato i progetti in campo energetico avviati dall'Italia
in Cina, Brasile, Messico, Marocco, Tunisia, Egitto.
Clini ha poi
detto che occorre investire in un futuro "low carbon" e che la
prospettiva deve essere un quadro di accordi legalmente vincolanti che
impegnino tutti i paesi "secondo le proprie possibilità". Ha concluso
auspicando l'avvio di una roadmap che da Durban possa condurre a
risultati concreti a breve temine.
Un intervento sostanzialmente in
linea con la posizione dell'Unione Europea, con in più un'enfasi sulla
cooperazione internazionale, tema da sempre caro a Clini. Per chi è stato costretto ad ascoltare nelle ultime tre COP gli interventi della ministra invisibile questo è già un bel passo avanti. (foto mia)
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