Per festeggiare il suo centesimo numero l'edizione italiana di Rolling Stone decide di lanciarsi nella rischiosa avventura di scegliere i 100 dischi italiani di sempre. Per farlo ha interpellato cento giurati, di cui solo una minoranza sono critici musicali, ognuno dei quali doveva stilare una lista di dieci album. Le regole prevedevano citazioni solo per album (no singoli) e la classifica comprende un solo album per artista.
La redazione mette le mani avanti e dice che ogni classifica non è mai completa, che comunque è una specie di gioco di società, e così via. I risultati però sono interessanti e vale la pena di commentarli.
Vince Vasco, e ci può stare. L'album scelto però è Bollicine (1983), roba ormai di trenta anni fa, i tempi di Vita Spericolata. Secondo posto per La Voce Del Padrone di Franco Battiato (1981). Solo terzo Lucio Battisti con Una Donna Per Amico del 1978. Seguono Creuza De Mà (1984) di De Andrè, Jovanotti con Lorenzo (1994) mentre sesto è Vinicio Capossela con Ovunque Proteggi (2006). Assurdo il settimo posto dei Diaframma, resisitibile gruppo fiorentino mai riuscito a conquistare la scena nazionale. Poi CSI ottavi, Area noni, decimo Celentano con un oscuro album del 1960, quando gli LP erano merce rara. Undicesimo Ligabue, seguito da CCCP.
La prima osservazione è la generale sottovalutazione dei cantautori. Scorrendo c'è Bennato al 13, Rino Gaetano al 14, Pino Daniele al 17. Solo ventesimo Francesco De Gregori, Ivano Fossati addirittura al cinquantesimo posto (con Faust'o al 45, gloria a chi se lo ricorda). Venditti entra per grazia all'ultimo posto, il centesimo. Roberto Vecchioni non è nemmeno in classifica, come Biagio Antonacci. Tutta la scena bolognese (Stadio, Bersani, Ron) è fuori, a parte Lucio Dalla quarantesimo e Luca Carboni 94°.
La seconda osservazione è di genere: la prima donna è Loredana Berté 24a con Traslocando (non me ne voglia la mia amica Vittoria Burattini, batterista di Massimo Volume che sono diciottesimi). Poi Consoli 32, Nannini 71, Patty Pravo 73, Elisa 74, Vanoni 76. Mina (Mina!) solo all'81° posto, con un disco live del 1978. Nei cento non ci sono Fiorella Mannoia, Mia Martini, Rossana Casale, Alice, Giorgia. Qualcuno sul sito di RS lamenta anche l'assenza di Rettore.
Ci sono Gaznevada, meteora tossica new wave, ma non Denovo, Avion Travel e Violet Eves. Manca tutta l'epoca beat, forse perché a quei tempi gli album contavano molto meno dei 45 giri. Quindi non c'è l'Equipe 84 di Maurizio Vandelli, né Dik Dik, Camaleonti, ecc. Assenti anche la Formula 3 di Alberto Radius e Toni Cicco (che negli anni '70 pesava, eccome), e i napoletani Planet Funk degli anni '00.
Per leggere la lista dei cento giurati dovete comprare la rivista.
La redazione mette le mani avanti e dice che ogni classifica non è mai completa, che comunque è una specie di gioco di società, e così via. I risultati però sono interessanti e vale la pena di commentarli.
Vince Vasco, e ci può stare. L'album scelto però è Bollicine (1983), roba ormai di trenta anni fa, i tempi di Vita Spericolata. Secondo posto per La Voce Del Padrone di Franco Battiato (1981). Solo terzo Lucio Battisti con Una Donna Per Amico del 1978. Seguono Creuza De Mà (1984) di De Andrè, Jovanotti con Lorenzo (1994) mentre sesto è Vinicio Capossela con Ovunque Proteggi (2006). Assurdo il settimo posto dei Diaframma, resisitibile gruppo fiorentino mai riuscito a conquistare la scena nazionale. Poi CSI ottavi, Area noni, decimo Celentano con un oscuro album del 1960, quando gli LP erano merce rara. Undicesimo Ligabue, seguito da CCCP.
La prima osservazione è la generale sottovalutazione dei cantautori. Scorrendo c'è Bennato al 13, Rino Gaetano al 14, Pino Daniele al 17. Solo ventesimo Francesco De Gregori, Ivano Fossati addirittura al cinquantesimo posto (con Faust'o al 45, gloria a chi se lo ricorda). Venditti entra per grazia all'ultimo posto, il centesimo. Roberto Vecchioni non è nemmeno in classifica, come Biagio Antonacci. Tutta la scena bolognese (Stadio, Bersani, Ron) è fuori, a parte Lucio Dalla quarantesimo e Luca Carboni 94°.
La seconda osservazione è di genere: la prima donna è Loredana Berté 24a con Traslocando (non me ne voglia la mia amica Vittoria Burattini, batterista di Massimo Volume che sono diciottesimi). Poi Consoli 32, Nannini 71, Patty Pravo 73, Elisa 74, Vanoni 76. Mina (Mina!) solo all'81° posto, con un disco live del 1978. Nei cento non ci sono Fiorella Mannoia, Mia Martini, Rossana Casale, Alice, Giorgia. Qualcuno sul sito di RS lamenta anche l'assenza di Rettore.
Ci sono Gaznevada, meteora tossica new wave, ma non Denovo, Avion Travel e Violet Eves. Manca tutta l'epoca beat, forse perché a quei tempi gli album contavano molto meno dei 45 giri. Quindi non c'è l'Equipe 84 di Maurizio Vandelli, né Dik Dik, Camaleonti, ecc. Assenti anche la Formula 3 di Alberto Radius e Toni Cicco (che negli anni '70 pesava, eccome), e i napoletani Planet Funk degli anni '00.
Per leggere la lista dei cento giurati dovete comprare la rivista.
Nessun commento:
Posta un commento