venerdì 10 febbraio 2012

Il muro greco contro i Turchi

L'Unione Europea non finanzierà il "muro" che la Grecia vuole costruire per contrastare l'immigrazione clandestina dalla Turchia. Secondo un portavoce della Commissione il progetto è "insensato".
La Grecia vuole piazzare per una lunghezza di dieci chilometri una barriera di filo spinato a rasoio alta quasi tre metri tra Kastanies e Nea Vyssa.
La maggior parte dei 125 Km di frontiera tra Grecia e Turchia sono delimitati da un fiume che in Grecia si chiama Evros e dà il nome alla provincia, e in Turchia invece Meric. La regione di Evros comprende anche l'isola di Samotracia.
La barriera proposta dalla Grecia sarebbe costruita nella porzione di confine senza fiume e costerebbe 5.5 milioni di Euro, equipaggiata anche da un sistema di telecamere dotate anche di visione notturna. La Turchia non si è formalmente opposta, anche se il ministro per gli affari europei Egemen Basis ha dichiarato che "servono ponti e non muri" e che la barrierà è "un simbolo di divisione".
Secondo i calcoli dell'agenzia europea Frontex ogni giorno 245 clandestini attraversano il confine tra Turchia e Grecia, circa novantamila l'anno. Per la maggior parte sono di origine asiatica (Afghanistan, Pakistan e Bangladesh, nell'ordine) ma ultimamente è aumentata la componente siriana ed è forte anche quella nordafricana. Solo nel mese di gennaio nella zona di Evros tre migranti sono stati rinvenuti morti, probabilmente per ipotermia. Le stime dicono che il 90% dei clandestini presenti in Europa sono entrati dal confine greco.

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