mercoledì 20 giugno 2012

Rio+20, perché è andata così

Dalla voce di un insider che ha partecipato ai negoziati ecco come è andata nella stesura del documento finale di Rio+20. Il Brasile ha preso in mano la situazione venerdì sera, quando alla fine della conferenza di preparazione si era ancora fermi ad avere approvato poco più del 30% del documento. Il resto era ancora tra [parentesi quadre] che in diplomazia vuol dire "sarà meglio riparlarne".
Cosa ha fatto il Brasile? Semplicemente ha eliminato tutti i paragrafi controversi, sostituendone alcuni con frasi molto più blande. A questo punto diffcile che cambi qualcosa. Il gruppo dei 132 paesi che formano G77+Cina (di cui il Brasile fa parte) si dichiara soddisfatto, perché nel testo non ci sono le cifre degli aiuti occidentali ai paesi in via di sviluppo ma neppure limitazioni ecologiche alla loro crescita. Gli Stati Uniti non avevano nessuna intenzione di accollarsi altri finanziamenti, particolarmente per le Nazioni Unite, quindi Hillary Clinton, che sostituisce Obama, non si metterà di traverso. Restano l'Unione Europea e qualche alleato (Svizzera, Norvegia, Nuova Zelanda, forse Giappone e Australia) che potrebbero alzare la voce e e chiedere integrazioni al testo che già circola ovunque e che il Brasile padrone di casa considera finale. Improbabile che questo accada.
A Rio de Janeiro adesso sono le 10, la plenaria di apertura è appena cominciata.

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