Quello che ha detto Matteo Orfini nelle interviste è semplicemente di buon senso: chi è stato ministro due volte in passato non potrà esserlo in futuro, nel caso il PD e il centrosinistra vincano le prossime elezioni (e vai con gli scongiuri).
Il ragionamento non fa una piega. Non solo per il riferimento ai due mandati ministeriali, ma per il dato temporale. Chi è già stato due volte ministro ha avuto nel più recente dei casi (governo Amato, aprile 2000) la prima nomina oltre dodici anni fa, se poi è stato nominato nuovamente da Prodi nel 2006. Altrimenti si va ancora più indietro.
L'unica possibilità che ha la politica di riconquistare credibilità, di dimostrare che non sono solo i professori a sapere governare un paese è quella di offrire una immagine di rinnovamento vero. Se necessario anche ammettendo le proprie colpe. Perché, come dice Orfini, "l'Italia si trova in un mare di guai, e non si può darne a Berlusconi l'intera responsabilità. Una parte di colpa la hanno anche i risultati non sempre eccellenti dei governi di centrosinistra".
Prendiamo zia Rosi Bindi. Eletta al Parlamento Europeo con la DC nel 1989, dal 1994 è a Montecitorio. Ministro nel Prodi I del 1996, poi nel D'Alema I e nel D'Alema II, poi di nuovo nel Prodi II del 2006. Siede su un seggio parlamentare da 23 anni.
Ricominciare a fare buona politica, riavvicinare i delusi e i giovani attratti dai populismi è di per sé molto difficile. Farlo riproponendo gente come lei è semplicemente impossibile. E' arrivato il momento di riposarsi.
Il ragionamento non fa una piega. Non solo per il riferimento ai due mandati ministeriali, ma per il dato temporale. Chi è già stato due volte ministro ha avuto nel più recente dei casi (governo Amato, aprile 2000) la prima nomina oltre dodici anni fa, se poi è stato nominato nuovamente da Prodi nel 2006. Altrimenti si va ancora più indietro.
L'unica possibilità che ha la politica di riconquistare credibilità, di dimostrare che non sono solo i professori a sapere governare un paese è quella di offrire una immagine di rinnovamento vero. Se necessario anche ammettendo le proprie colpe. Perché, come dice Orfini, "l'Italia si trova in un mare di guai, e non si può darne a Berlusconi l'intera responsabilità. Una parte di colpa la hanno anche i risultati non sempre eccellenti dei governi di centrosinistra".
Prendiamo zia Rosi Bindi. Eletta al Parlamento Europeo con la DC nel 1989, dal 1994 è a Montecitorio. Ministro nel Prodi I del 1996, poi nel D'Alema I e nel D'Alema II, poi di nuovo nel Prodi II del 2006. Siede su un seggio parlamentare da 23 anni.
Ricominciare a fare buona politica, riavvicinare i delusi e i giovani attratti dai populismi è di per sé molto difficile. Farlo riproponendo gente come lei è semplicemente impossibile. E' arrivato il momento di riposarsi.
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