Venerdì scorso è stato emesso il duemiliardesimo certificato di riduzione delle emissioni nell'ambito del Clean Development Mechanism del Protocollo di Kyoto. Il CDM promuove progetti per la riduzione delle emissioni nei paesi in via di sviluppo. I certificati possono essere scambiati, venduti e utilizzati dai paesi industrializzati come crediti per ridurre in parte il totale delle loro emissioni e raggiungere più facilmente gli obiettivi del Protocollo di Kyoto. Ci sono più di 4500 progetti avviati in 75 nazioni. Il progetto che ha ricevuto il certificato numero due miliardi è il numero 0949, realizzato in India, e riguarda la riconversione di un impianto da comnustibili fossili a biogas.
Il Clean Development Mechanism è uno strumento fondamentale del Protocollo di Kyoto e dimostra come si possa realizzare una convergenza virtuosa tra gli interessi dei paesi industrializzati e le necessità delle nazioni in via di sviluppo. Su una base economica, certo, con tutti i difetti e le storture che ne possono derivare (la grande parte dei progetti CDM è stata attivata in Cina, solo una minoranza nei paesi meno sviluppati). Ma, seppure perfettibile, lo strumento ha reso la riduzione di emissioni monetizzabile, incentivando fortemente l'avvio di nuove iniziative.
Il Clean Development Mechanism è uno strumento fondamentale del Protocollo di Kyoto e dimostra come si possa realizzare una convergenza virtuosa tra gli interessi dei paesi industrializzati e le necessità delle nazioni in via di sviluppo. Su una base economica, certo, con tutti i difetti e le storture che ne possono derivare (la grande parte dei progetti CDM è stata attivata in Cina, solo una minoranza nei paesi meno sviluppati). Ma, seppure perfettibile, lo strumento ha reso la riduzione di emissioni monetizzabile, incentivando fortemente l'avvio di nuove iniziative.
Nessun commento:
Posta un commento