giovedì 14 febbraio 2013

Rigenerare l'Italia

Noi architetti italiani abbiamo scritto un bel manifesto politico in vista delle elezioni del 24 febbraio. Si intitola E' l'ora di rigenerare L'Italia ed è stato diffuso ieri.
Nella premessa si dice che:
La comunità degli architetti soffre, come il resto dell’Italia, una crisi durissima di lavoro, in un
mercato vertiginosamente diminuito, dove i clienti non pagano e le banche negano il credito.
Da questa condizione si esce con le idee, il coraggio e la perseveranza, assumendosi la
responsabilità di progetti innovativi, in sinergia con le comunità che compongono la società
italiana, per risollevare una nazione piegata su se stessa, bloccata dalle contrapposizioni
istituzionali e da un delirio normativo i cui fini sono ormai indecifrabili: intanto si attua una
sistematica distruzione del territorio, indifferente alla qualità del progetto e alla tutela del
paesaggio e dell’ambiente.
Poi si passa ai temi urbani. Alla rigenerazione delle città:
La città è il cuore dello sviluppo, dell’innovazione e della vita quotidiana: nelle nostre città
grandi, medie e piccole vivono il 70% degli italiani, si produce l’80% del PIL; si fa cultura e
comunità; oggi le città italiane, grandi e piccole, rappresentano però molto spesso il luogo
del disagio sociale, del consumo energetico, dell’inquinamento, del disastroso ciclo dei
rifiuti, della mobilità inefficiente.
Vogliamo che il prossimo Parlamento e il prossimo Governo concentrino sulle città
un’azione integrata di rigenerazione, che metta a sistema progetti innovativi di riuso radicale
delle aree urbane.
Quindi si chiedono nuove regole, a cominciare da una nuova legge urbanistica:
Le leggi e i regolamenti dell’edilizia dovrebbero rendere possibile per ogni cittadino
migliorare il proprio abitare, rispettando i diritti dei terzi e l’ambiente, garantendo sicurezza e
salute, promuovendo la qualità.
L’apparato normativo che ci affligge ha prodotto come risultati una pessima qualità delle
costruzioni, il massacro del paesaggio, l’inadeguatezza ai terremoti, le pessime condizioni
del patrimonio monumentale, un approccio burocratico che punisce gli investimenti onesti e
alleva il sistema delle tangenti. La legalità passa attraverso regole chiare, certe, uguali per
tutti e dovunque: la lotta all’abusivismo si combatte con la certezza del diritto.
L'appello finale rivendica il ruolo centrale degli architetti, ovvio. Ma sottolinea anche:
È proprio su un progetto utile al Paese e ai suoi cittadini, che si devono chiamare a
contribuire tutti, chiedendo idee e assunzioni di responsabilità, aiutando chi lo merita a
crescere e migliorare, ascoltandoci per fare – ogni tanto – un bagno di realtà, di cui la
politica odierna ha molto bisogno.
Insomma, un ottimo documento. Lo sottoscrivo e vorrei che lo leggessero tutti i candidati.

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