mercoledì 5 marzo 2014

Partito personale? Ovviamente stavolta è diverso.

"No al leaderismo, no ai partiti personali. Sono concetti di destra". Questo hanno ripetuto per anni gli incorruttibili duri e puri. "No al marketing politico, vincono le idee, non le persone" Poi anche Nichi ha seguito l'onda. E oggi i promotori hanno presentato in conferenza stampa i candidati e il simbolo della lista italiana che sostiene la candidatura del greco Alexis Tsipras a presidente della Commissione.
Il nome di Tsipras campeggia nel simbolo in grassetto, stile Berlù (però rosso, ovvio). Nel simbolo da notare anche la finezza delle ombre sui caratteri. Il sole che crea le ombre viene da in alto a sinistra. Su twitter i promotori lanciano anche l'hashtag #Tsipras.
Ma, secondo la consolidata tradizione della sinistra italiana, ci sono già gli scontenti. Manuela Palermi, presidente del comitato centrale del PdCI, dice che "l'adesione non è scontata". Anche perché giudica "Gravissima l'esclusione dalle liste di ogni iscritto al Partito dei comunisti italiani". Se il PdCI è fuori, dentro ci sono invece esponenti di SEL e  RC come Marco Furfaro (Sel), Fabio Amato (Prc) e Eleonora Forenza (Prc). Confermato Luca Casarini, che molti avrebbero escluso per le tre condanne. Secondo Barbara Spinelli, una dei promotori che il PdCI definisce "i professori", la lista vuole "Arrivare almeno al 10% per avere un’ampia rappresentanza e scongiurare alleanze tra socialisti e popolari". Secondo Alessandro Gilioli la lista è "un pezzo dell'Italia migliore" e le liste sono "complessivamente belle". Il primo scoglio sarà raccogliere 150.000 firme, complessivamente molte.

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