martedì 20 maggio 2014

Il coronavirus MERS comincia a interessare i media


"Diventerà una minaccia globale?" si chiede la CNN dopo il primo caso di trasmissione da uomo a uomo negli Stati Uniti? Finora il virus MERS ha ucciso il 30% degli infettati, una percentuale altissima. La memorabile epidemia di influenza del 1918, la peggiore degli ultimi cento anni, costò la vita dal 3 al 5% della popolazione mondiale. I sintomi della MERS, difficoltà respiratorie e febbre, che nei casi fatali provocano un blocco renale, si manifestano 7-10 giorni dopo il contagio. Abbastanza da permettere ai contagiati di viaggiare tra i continenti prima di ammalarsi. Il virus, individuato per la prima volta in pipistrelli e cammelli in Arabia Saudita nel 2012, è stato isolato anche in cammelli in Nigeria, Egitto, Isole Canarie, Mauritania. In campioni di sangue prelevati nel 2009. Quindi è probabile che casi fatali diagnosticati come generica polmonite potessero essere in realtà causati dal virus MERS. Intanto l'Arabia Saudita, dove si sono registrati 500 casi e almeno 173 decessi, ha predisposto un centro di trattamento specifico per i malati di MERS, anche per evitare il contagio nelle strutture ospedaliere.

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