martedì 20 maggio 2014

La casa è mobile e per turisti? Non servono più permessi

Grazie alla segnalazione di Ermete Realacci scopro che nel pacchetto casa che dovrebbe essere approvato definitivamente oggi è comparsa una norma degna di grande attenzione. Si tratta dell'articolo 10-ter che, cito testuale Ermete, esclude dagli interventi di nuova costruzione e quindi bisognosi di autorizzazioni urbanistico-edilizie e paesaggistiche i manufatti installati con temporaneo ancoraggio al suolo, come case mobili, prefabbricati, camper o roulotte, all'interno di strutture ricettive all'aperto per la sosta ed il soggiorno di turisti. 
In pratica non servono autorizzazioni per la posa di case e altre strutture abitative con temporaneo ancoraggio al suolo. La questione è annosa ed è sempre stata molto dibattuta, con il settore del campeggio a spingere per la liberalizzazione dei cosiddetti bungalow. Siccome siamo un paese con vocazione all'abuso bisogna fare molta attenzione alla terminologia normativa. Le strutture con temporaneo ancoraggio al suolo evidentemente non possono avere fondamenta, ma avranno bisogno di solidi appoggi e quindi di opere edili a terra, oltre agli allacci alle reti. L'ancoraggio temporaneo non vieta che siano strutture semipermanenti, che poi significa permanenti. Nell'attesa di leggere il testo finale non sembra ci siano limitazioni di dimensioni neppure in altezza, permettendo dunque più piani. Se non servono autorizzazioni urbanistiche, edilizie e paesaggistiche non c'è controllo sulla qualità dei manufatti, sui materiali e le tecnologie con cui sono realizzati. Ognuno fa quello che vuole utilizzando alluminio, legno, plastiche, lastre prefabbricate, lamiere ondulate e quant'altro.
Essendo in Italia è facile capire quanti rischi si possano correre, anche se lo spirito della norma, che punta ad incentivare l'offerta turistica, può essere condivisibile. Occorre anche considerare che campeggi e altre strutture ricettive all'aperto (anche sorvolando sul fatto che una struttura ricettiva all'aperto è un ossimoro) sono localizzati in riva al mare o in aree di pregio, spesso sottoposte a vincolo paesaggistico. Insomma, non vorrei che finisca che chiunque ha una casa al mare si costruisce la dependance fingendo di aprire un bed and breakfast. Ha fatto molto bene quindi Realacci a proporre un ordine del giorno che invita il governo a valutare con attenzione l'opportunità della deroga.

Nessun commento:

Posta un commento