lunedì 1 settembre 2014

11500 battute contro Renzi: Annunziata straripa

Che Lucia Annunziata non ami Matteo Renzi lo si sapeva da tempo, basta vedere i titoli del giornale web che dirige, senza neppure scomodarsi a leggere gli articoli. L'editoriale che pubblica oggi però mi sembra davvero troppo fazioso, anche perché non esce su testate partigiane e livorose come Il Fatto, ma sul più famoso quotidiano on line del mondo, che in Italia Arianna Huffington ha affidato alla gestione del Gruppo Editoriale L'Espresso.
Il pezzo (tra l'altro lunghissimo, oltre undicimila battute) è un elenco dettagliato di quanto Renzi e il suo governo hanno fatto in sei mesi. Per Annunziata sono tutti o quasi errori, delusioni, mancate promesse. Lo Sblocca Italia non sblocca nulla, le risorse fresche per l'economia sono poche, la riforma della giustizia è "nelle secche dello scambio politico", il percorso delle riforme della giustizia e della scuola è "surreale". "Nel complesso, persino le azioni giuste, che riguardano soprattutto la semplificazione normativa, sbiadiscono in rapporto a tutta la retorica dei mesi passati" scrive la direttora.
Una cosa però Annunziata la apprezza: la nomina di Federica Mogherini a Lady Pesc: "E' un indubbio successo, e la Mogherini non è né giovane - solo in Italia si è giovani a 40 anni - né inesperta." Salvo scrivere subito dopo: "Non sappiamo oggi più di ieri perché abbiamo chiesto il posto di Lady Pesc." Quindi la nomina era meglio non farla. Sublime.
 
Segue un lungo pistolotto sulla ascesa politica di Renzi, dove Annunziata non ci risparmia come Renzi sia "l'erede della grande scuola della DC" e altre rituali banalità, quando è evidente a tutti che non c'è nulla di così lontano dalle liturgie democristiane dell'incontenibile (e a volte eccessiva) irruenza renziana.
Per Annunziata Renzi "arriva tardi e male perché in questi mesi non ha saputo o voluto raccordarsi davvero con il paese, e la sua crisi. Il suo orizzonte è stato il più politicista di tutti i leader più recenti. Proprio perché concentrato sulla presa dei centri di potere." 
"Si è mai chiesto Renzi perché i suoi 80 euro non hanno funzionato?" scrive la direttora, come se in due mesi avessero potuto rovesciare una crisi che dura da anni. Ma la mia frase preferita è "Roosvelt (sic) fece i lavori pubblici, Marshall finanziò la ripresa europea, Mussolini risanò le paludi." come dire, Renzi cosa ha fatto? (sempre in sei mesi, ovvio, governa dal 22 febbraio). Da segnale poi la frase criptica "sul degrado che alcol (sic) droga e bassi affitti hanno scatenato questa estate sul nostro territorio nazionale" (???).
Il finale è ovviamente riservato alla citazione della copertina dell' Economist con Draghi, Renzi, Hollande e Merkel sulla barchetta che affonda. Citazione anche questa così poco calzante e così tanto superficiale. Perché tutti coloro che hanno trovato spunto in questa immagine per ravvivare le critiche non devono avere letto il testo del pezzo dell'autorevole settimanale londinese: Renzi è descritto come l'unico leader europeo che ha avuto il coraggio di avviare riforme strutturali (Italy’s Matteo Renzi, who has bravely made the case for (as yet undelivered) tough reforms è scritto nell'articolo). Ma per Annunziata l'importante è il gelato, evviva. "Alla fine, spenti i fuochi artificiali, il Renzi che esce da Palazzo Chigi e naviga nel mondo reale è nei fatti un premier tenuto continuamente a balia da altri. Un premier decisamente messo al suo posto di ragazzino." Ma infatti.


1 commento:

  1. ...se le avesse promesso un posto come alla mogerini, sarebbe stata mooolto più contenta...

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