Fabrizio Rondolino ha pubblicato oggi su facebook un post molto provocatorio che ha scatenato aspri commenti. Rondolino azzarda un parallelo tra Marine Le Pen e Susanna Camusso e lo sintetizza in una frase: L'egoismo degli impauriti dalla modernità, la difesa dei privilegi dei garantiti.
Ovvio che Le Pen e Camusso provengano da scuole politiche opposte e non abbiano molto in comune (a parte essere incallite fumatrici, anche se recentemente Le Pen è passata alla sigaretta elettronica). Innegabile però che ambedue facciano leva sulla medesima emotività collettiva: la difesa di quanto si possiede e si è ottenuto. Nel caso di Le Pen, che incarna appieno la cultura reazionaria e razzista della destra xenofoba, questo non stupisce. Riguardo a Camusso l'osservazione sembra opinabile e rischiosa, ma anche osservatori gauchisti ammettono che la Cgil, particolarmente questa Cgil a guida Camusso, preferisce conservare che progettare, propone poco e difende molto.
Lasciamo per un attimo da parte le consuete classificazioni di destra e sinistra. Ovvio che Le Pen sia di destra e Camusso di sinistra. Serve però capire se questi schieramenti sono davvero così impermeabili. Non è un caso che un altro personaggio di punta della destra xenofoba, Matteo Salvini, abbia riportato la Lega a un bacino di consenso consistente proprio attraverso una campagna di paura che martella la povera gente sulla minaccia che l'Europa, l'Euro, gli immigrati e altri fantasmi possano togliergli il poco che ha conquistato. E i sondaggi dicono che i consensi a Salvini vengono anche dalla Cgil e dall'estrema sinistra, come ha osservato Tommaso Ederoclite.
La deriva populista della politica italiana non è solo rappresentata dal grillismo, che pure abbandona progressivamente molti dei temi sui quali era cresciuto (innovazione, ecologia) per gettarsi sempre più sulle campagne "di pancia", anche in questo caso centrate sul rifiuto dell'Euro, il blocco all'immigrazione e altri argomenti cari al populismo di destra. La Lega di Salvini si sta trasformando da partito nordista antimeridionale a partito nazionalista xenofobo, con innegabile successo. Il tema dell'uscita dall'Euro è stato toccato persino da insospettabili come Gianni Cuperlo e Stefano Fassina. E in qualche modo la Cgil segue l'onda. Non sulla questione immigrazione, certo, verso la quale la sinistra ha una posizione compatta. Ma le campagne del sindacato sono centrate sulla difesa di quello che si ha. La parola difesa è probabilmente la più ricorrente nei comizi di Camusso. Sotto questo profilo Rondolino non ha torto, Le Pen e Camuisso si assomigliano.
Ovvio che Le Pen e Camusso provengano da scuole politiche opposte e non abbiano molto in comune (a parte essere incallite fumatrici, anche se recentemente Le Pen è passata alla sigaretta elettronica). Innegabile però che ambedue facciano leva sulla medesima emotività collettiva: la difesa di quanto si possiede e si è ottenuto. Nel caso di Le Pen, che incarna appieno la cultura reazionaria e razzista della destra xenofoba, questo non stupisce. Riguardo a Camusso l'osservazione sembra opinabile e rischiosa, ma anche osservatori gauchisti ammettono che la Cgil, particolarmente questa Cgil a guida Camusso, preferisce conservare che progettare, propone poco e difende molto.
Lasciamo per un attimo da parte le consuete classificazioni di destra e sinistra. Ovvio che Le Pen sia di destra e Camusso di sinistra. Serve però capire se questi schieramenti sono davvero così impermeabili. Non è un caso che un altro personaggio di punta della destra xenofoba, Matteo Salvini, abbia riportato la Lega a un bacino di consenso consistente proprio attraverso una campagna di paura che martella la povera gente sulla minaccia che l'Europa, l'Euro, gli immigrati e altri fantasmi possano togliergli il poco che ha conquistato. E i sondaggi dicono che i consensi a Salvini vengono anche dalla Cgil e dall'estrema sinistra, come ha osservato Tommaso Ederoclite.
La deriva populista della politica italiana non è solo rappresentata dal grillismo, che pure abbandona progressivamente molti dei temi sui quali era cresciuto (innovazione, ecologia) per gettarsi sempre più sulle campagne "di pancia", anche in questo caso centrate sul rifiuto dell'Euro, il blocco all'immigrazione e altri argomenti cari al populismo di destra. La Lega di Salvini si sta trasformando da partito nordista antimeridionale a partito nazionalista xenofobo, con innegabile successo. Il tema dell'uscita dall'Euro è stato toccato persino da insospettabili come Gianni Cuperlo e Stefano Fassina. E in qualche modo la Cgil segue l'onda. Non sulla questione immigrazione, certo, verso la quale la sinistra ha una posizione compatta. Ma le campagne del sindacato sono centrate sulla difesa di quello che si ha. La parola difesa è probabilmente la più ricorrente nei comizi di Camusso. Sotto questo profilo Rondolino non ha torto, Le Pen e Camuisso si assomigliano.
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