Davvero non capisco i titoli allarmistici dei quotidiani online di oggi sull'aumento di giovani italiani che scelgono di andare all'estero. Io trovo che sia comprensibile e giusto. Comprensibile perché siamo uno dei paesi europei con la più alta disoccupazione giovanile, quindi conviene cercare opportunità dove il mercato del lavoro è più vivace. Giusto perché facciamo parte di una Unione Europea di 28 nazioni, con libero scambio di merci e persone, parificazione di titoli di studio e mobilità illimitata. E la stragrande parte dei ragazzi che lasciano l'Italia scelgono gli altri paesi europei.
Senza contare che le cifre del 2004 (45mila espatriati di età tra i 18 e i 39 anni) considerano anche gli studenti, il popolo dell'Erasmus. Tutta gente che tornerà a casa, anzi è già tornata. Ricordiamoci poi che a febbraio 2015 l'informazione ci ammoniva sul fatto che gli italiani sono i più mammoni d'Europa, con due terzi dei ragazzi tra 18 e 34 anni che vivono ancora a casa dei genitori (in Danimarca è il 16%).
Meglio ragazzi svegli che hanno voglia di mettersi in gioco altrove che mammoni assistenzialisti domestici.
Senza contare che le cifre del 2004 (45mila espatriati di età tra i 18 e i 39 anni) considerano anche gli studenti, il popolo dell'Erasmus. Tutta gente che tornerà a casa, anzi è già tornata. Ricordiamoci poi che a febbraio 2015 l'informazione ci ammoniva sul fatto che gli italiani sono i più mammoni d'Europa, con due terzi dei ragazzi tra 18 e 34 anni che vivono ancora a casa dei genitori (in Danimarca è il 16%).
Meglio ragazzi svegli che hanno voglia di mettersi in gioco altrove che mammoni assistenzialisti domestici.
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