venerdì 24 giugno 2016

Gerontodemocrazia

Leggo molto dibattito sul fatto che l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea sia stata decisa dal voto degli anziani, come sembrano determinare i sondaggi. Non è una sorpresa, l'Europa vive da tempo in una gerontocrazia. L'età media in Gran Bretagna è di 40.4 anni. Una delle più basse d'Europa, tra l'altro. In Italia siamo a 44.8, molto più vecchi. Questo significa che chi va a votare è in media molto anziano, perché fino a 18 anni non si vota. Se togliamo dall'età media gli under 18, chi ha diritto al voto in media avrà almeno 60 anni. Un altro dato consolidato è che i giovani sono molto meno affezionati al voto dei vecchi. Questo significa che l'età media del votante è ancora più alta. I rilevamenti dicono che gli under 24 britannici hanno votato per il 75% per restare in Europa, ma il loro peso è ridicolo rispetto ai "nonni".
Chi ha più di 60 anni, in Gran Bretagna ma ancora di più in Italia, visti i dati dell'età media, decide il destino non dei propri figli, ma dei propri nipoti. Un compito molto serio, su cui si dovrebbe riflettere. Purtroppo però prevale l'egoismo, la nostalgia, la paura di perdere le sicurezze. E poi succede come ieri in Gran Bretagna.
In Egitto l'età media è di 25.3 anni, in Giordania di 22, a Gaza di 20.2, in Eritrea di 19.3, in Afghanistan di 18.4, in Somalia di 17.8, in Mali di 16.1, in Niger di 15.2. Poi nei filmati delle manifestazioni in piazza vediamo solo ragazzi, poi nei barconi vediamo solo ragazzi. Ovvio.

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