lunedì 10 aprile 2017

La tabella di Diamanti su Repubblica di oggi è sbagliata

Su La Repubblica di oggi il consueto approfondimento politico del lunedì di Ilvo Diamanti è dedicato al Movimento 5 Stelle. Come sempre l'analisi di Diamanti parte dai dati di un sondaggio Demos, di cui sono pubblicate le tabelle
La tabella che sta rimbalzando sul web è quella in cui i voti dei principali partiti sono divisi per categorie sociali, che evidenzia come il M5S sia al primo posto tra gli operai, i dipendenti pubblici e privati, i lavoratori autonomi (nella tabella è indicato per errore un primato M5S anche tra gli studenti). 
Il dato però va letto con attenzione perché evidenzia solo la percentuale di voto che i partiti hanno nelle varie fasce sociali. Nella colonna grigia di sinistra è indicato il "peso" delle varie classi sul totale dei votanti. Le colonne accanto registrano quanto i singoli partiti raccolgono nella specifica classe, sempre rapportato al 100% dei propri consensi. Le cifre quindi indicano la percentuale dei propri voti, quindi non la "vittoria" in senso assoluto nella fascia sociale. Chiaro, ad esempio, che se Sel prende il 14% tra i professionisti (sarà...) e "vince" nella categoria, i voti sarebbero sempre molti meno di quelli di PD e M5S.
Il PD prevale largamente tra i pensionati (che sono un quarto dell'elettorato), il M5S è sopra la media tra i lavoratori, Forza Italia ha il suo zoccolo duro tra le casalinghe.
Se dovessimo dare queste cifre per attendibili, il dato più interessante è quello degli studenti, dove PD e M5S sono alla pari con il dieci per cento. Ovvero gli studenti rappresentano il dieci per cento dell'elettorato dei due partiti, più dell'otto per cento del peso degli studenti sull'elettorato totale. Quindi la teoria che il PD non attragga più i giovani, ripetuta spesso da critici e scissionisti, sembrerebbe del tutto infondata.
Ma saranno vere queste cifre? Diffcile dirlo, perché i numeri della tabella sono sbagliati.
I dati infatti dovrebbero essere in percentuale (così è scritto) ma il totale delle colonne non fa mai 100, ma una cifra tra 99 e 103. Inoltre, come nota Alessandro Visalli, il 100% dei pensionati (anzi il 107%) darebbe indicazione di voto per uno dei partiti indicati, mentre solo il 35% ca. degli impiegati pubblici e dei lavoratori autonomi (o dei professionisti) lo fa. Si astengono tutti? E per di più le percentuali totali dei partiti non tornano: Sel avrebbe più voti del M5S.

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