martedì 10 ottobre 2017

Basta con questo latinellum

Pochi italiani conoscono il latino, ma molti praticano il latinorum. La legge elettorale firmata da Sergio Mattarella fu battezzata Mattarellum con un suffisso in latinorum che si combinava con il cognome del primo firmatario. Poi venne il famigerato Porcellum, coniato dal suo ideatore Calderoli, che evidentemente partiva dall'etimo "porcello".
Si salvò miracolosamente l'abortito Italicum, al quale fu applicato il consueto latinorum, ma esentandolo dal suffisso ellum. Del resto un Italichellum sarebbe stato improponibile. Invece, quando si paventò la scelta di un modello elettorale basato sul sistema in vigore in Germania, molti organi di stampa si avventurarono su un ardito Tedeschellum, rilanciato senza battere ciglia.
In questi giorni si discute di Rosatellum. Ma il primo firmatario della proposta di legge si chiama Ettore Rosato, non Rosatella o Rosatello (nomi che richiamano riferimenti enologici). Però per tutti la legge elettorale non è il Rosatum, ma il Rosatellum. Prosegue l'uso del suffisso ellum, che evoca sentimenti diminutivi e di derisione.
Io direi di smetterla e di tornare a un latinorum un tantinellum più plausibile.

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