Le elezioni le ha vinte il M5S, certo. Avrebbe potuto avere due o tre punti in meno, ma sarebbe cambiato poco o niente. Le elezioni le ha perse il PD, certo. Avrebbe potuto avere due o tre punti in più, ma sarebbe cambiato poco o niente.
Ma la vera tempesta politica è stato il travaso di 3-4 punti tra Forza Italia e Lega nell'ultima settimana prima del voto, che ha portato Salvini nel ruolo di leader del centrodestra. Berlusconi era sicuro del suo vantaggio e ripeteva che la leadership sarebbe andata a chi avesse preso un voto in più. Ed è stato, inopinatamente, Salvini.
Se Silvio fosse arrivato primo nella coalizione, come sembrava scontato, tutto sarebbe stato diverso. Lo avremmo visto salire al Quirinale sorridente, con al fianco Gianni Letta e Tajani e sottobraccio la cartella con dentro l'ultimo sondaggio di Ghisleri. Da consumato incantatore di serpenti, avrebbe rabbonito Salvini promettendogli ministeri di rilievo e grande visibilità. Sarebbe andato nel salotto di Vespa a fare battute e tranquillizzare il paese e l'Europa. Avrebbe mandato Brunetta e Gasparri a celebrarlo nei talk show di seconda fascia. Non avrebbe fatto alcuna apertura ai grillisti, contro i quali aveva centrato tutta la campagna elettorale.
Non è andata così. La coalizione di centrodestra è arrivata prima, ma è come se non esistesse. Forza Italia è muta e annichilita, mentre Salvini si comporta come se tutto il 37 per cento delle destre fosse roba sua.
Berlusconi non darà le carte. Forza Italia si spegnerà lentamente in un triste, inesorabile crepuscolo. E, sembra assurdo scriverlo, Silvio ci mancherà.
Ma la vera tempesta politica è stato il travaso di 3-4 punti tra Forza Italia e Lega nell'ultima settimana prima del voto, che ha portato Salvini nel ruolo di leader del centrodestra. Berlusconi era sicuro del suo vantaggio e ripeteva che la leadership sarebbe andata a chi avesse preso un voto in più. Ed è stato, inopinatamente, Salvini.
Se Silvio fosse arrivato primo nella coalizione, come sembrava scontato, tutto sarebbe stato diverso. Lo avremmo visto salire al Quirinale sorridente, con al fianco Gianni Letta e Tajani e sottobraccio la cartella con dentro l'ultimo sondaggio di Ghisleri. Da consumato incantatore di serpenti, avrebbe rabbonito Salvini promettendogli ministeri di rilievo e grande visibilità. Sarebbe andato nel salotto di Vespa a fare battute e tranquillizzare il paese e l'Europa. Avrebbe mandato Brunetta e Gasparri a celebrarlo nei talk show di seconda fascia. Non avrebbe fatto alcuna apertura ai grillisti, contro i quali aveva centrato tutta la campagna elettorale.
Non è andata così. La coalizione di centrodestra è arrivata prima, ma è come se non esistesse. Forza Italia è muta e annichilita, mentre Salvini si comporta come se tutto il 37 per cento delle destre fosse roba sua.
Berlusconi non darà le carte. Forza Italia si spegnerà lentamente in un triste, inesorabile crepuscolo. E, sembra assurdo scriverlo, Silvio ci mancherà.
e già, commovente quando imboccava gli anziani con il brodino di dado
RispondiEliminainvece di andare in galera. Ci mancherà si.