lunedì 14 maggio 2018

Rifiuti elettronici, un problema sempre più serio

Secondo le ultime stime i rifiuti elettronici hanno raggiunto i 50 milioni di tonnellate l'anno a livello globale. Più della metà di questa montagna di schermi, cavi e circuiti finisce in discarica, malgrado contenga elementi molto pericolosi come arsenico e piombo. E la diffusione di EEE (Electrical and Electronic Equipment) è in continua ascesa. Basti dire che in media cambiamo il telefono cellulare ogni 18 mesi.
In Italia la raccolta selezionata dei RAEE (Rifiuti di Apparecchi Elettrici ed Elettronici) è in aumento, ma non tanto quanto dovrebbe. Nel 2017 il totale ha superato del 4.7% l'anno precedente, sfiorando le 300.000 tonnellate, pari a 4.9 Kg per abitante. Secondo i dati del Centro di Coordinamento RAEE il primato nazionale è della Valle D'Aosta, con quasi 10 Kg per abitante e tutte le regioni del nord raccolgono quantità superiori alla media nazionale. Nell'Italia centrale il dato di 4.94 Kg è allineato con la media italiana e le percentuali sono in crescita in tutte le regioni, escluse le Marche (-1.66%, ma 5 Kg a testa). La raccolta va molto peggio nel meridione, dove però Sardegna e Molise superano la media nazionale. In Campania la raccolta 2017 è stata decisamente minore che nel 2016 (-5.82%).

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