giovedì 14 marzo 2019

Riusciranno i ragazzi a salvare il pianeta?

Ci voleva la bella faccia giovane di Greta Thunberg e il suo approccio diretto ai problemi, molto scandinavo, per fare arrivare il cambiamento climatico in prima pagina. In un mondo sempre più dominato dai fenomeni mediatici questa è - per una volta - una bellissima notizia.
Domani i ragazzi di tutto il mondo scenderanno nelle piazze per un evento senza precedenti, uno sciopero mondiale sul clima che non dovrà e non potrà lasciare indifferenti i decisori politici, che ragazzi non sono più da un pezzo. Il problema politico principale delle azioni di contrasto al cambiamento climatico è sempre stato questo: trovare la volontà e la capacità di intervenire con scelte che, per raggiungere obiettivi a lungo termine, obbligano ad azioni immediate che possono cambiare profondamente le abitudini e in qualche misura complicare - se non peggiorare - la propria vita quotidiana.
L'Accordo di Parigi sul clima fissa obiettivi al 2050, quando molti dei delegati ONU che nel 2015 lo hanno votato saranno morti o in tarda età. L'età media in Europa è di quasi 43 anni. Se si escludono gli under 18, l'età media degli elettori è sopra ai 60 anni. La politica si basa sul consenso ed è molto complicato convincere le persone a modificare il proprio stile di vita per uno scopo di cui non potranno godere direttamente.
Sotto questo aspetto l'azione diretta dei ragazzi è un evento di straordinaria importanza, in grado di innescare una sorta di patto tra generazioni per sovvertire questa fatale tendenza e convincere noi "vecchi" all'azione. A patto che questa protesta, per ora essenzialmente emotiva, si traduca in azione politica e in coinvolgimento nella vita democratica del proprio paese, dell'Europa e del pianeta. Oggi la fascia di età dei giovani è quella che in percentuale diserta di più le urne, delegando di fatto le scelte per il futuro a chi questo futuro non potrà goderlo.
Greta Thunberg, che nel 2050 avrà 47 anni, non è la prima teenager a salire alla ribalta della lotta ai cambiamenti climatici. Alla COP23 di Bonn del 2017 Timoci Naulusala, un bambino di 7 anni di Figi, fece un discorso emozionante.


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