martedì 16 aprile 2019

Il fenomeno Greta, tra like e haters

Greta Thunberg è ormai la testimonial indiscussa della lotta ai cambiamenti climatici. Impossibile immaginarlo un anno fa, ma la comunicazione veloce e semplificata dei social network produce effetti imprevedibili, per fortuna non sempre negativi.
Greta ha 600mila follower su Facebook e 407mila su Twitter. Le istituzioni sono attente a questi fenomeni e Thunberg è già stata invitata alla COP24 di Katowice nel dicembre 2018 e al World Economic Forum di Davos lo scorso gennaio. Oggi alle 14 sarà al Parlamento Europeo di Strasburgo, dove parlerà alla Commissione Ambiente. Qui sotto c'è il video del press briefing svoltosi poco fa. L'intervento di Greta sarà alle 14 e la diretta è disponibile a questo link.
Da Strasburgo Greta Thunberg si sposterà a Roma. Dovrebbe riuscire ad incontrare anche Papa Francesco, probabilmente nel corso dell'udienza generale di domani, anche se non ci sono conferme ufficiali. Già in agenda invece gli incontri con Camera e Senato e la partecipazione allo sciopero di Fridays for Future venerdì mattina in Piazza del Popolo.
Greta Thunberg ha sedici anni, non ha mai espresso preferenze politiche e alle prossime elezioni europee non voterà (alle europee i sedicenni votano solo in Austria e a Malta). Tuttavia la ribalta di Greta ha suscitato reazioni politiche ben definite, soprattutto in Italia. Larga parte della destra, assecondata dalla stampa amica, tende a minimizzare e deridere il ruolo della giovane attivista, che viene definita eterodiretta se non a libro paga di qualcuno. È stato coniato anche lo sgradevole neologismo gretinismo, che definirebbe coloro che seguono con favore la comunicazione chiara e diretta della giovane svedese.
I detrattori di Greta, che parlano con disprezzo di bimbocrazia, sono ovviamente persone attempate, lontane dall'idea di uno sviluppo sostenibile, in qualche caso legate alle lobby delle energie fossili e tradizionali. Persone che, viste le anagrafe, non potranno vedere gli effetti devastanti del riscaldamento globale ma sentenziano di mestiere e non gradiscono le intrusioni di personaggi che raggiungono la popolarità e l'influenza di una ragazzina che li surclassa.
Sul fronte opposto c'è chi cerca di cooptare Greta e farne una bandiera, ovviamente senza il suo consenso. Lo fanno esplicitamente i Verdi italiani, che cercano uno spazio politico perduto da tempo. La manifestazione di venerdì a Roma, a poco più di un mese dalle elezioni europee, sarà un banco di prova per verificare la capacità delle forze politiche ambientaliste di non appropriarsi indebitamente del messaggio universale di Greta.
Lasciate in pace Greta Thunberg. Il suo grande merito è quello di avere innescato un messaggio bottom up che, partendo dalla singola protesta di una teen ager ha raggiunto dimensioni impensabili. Succede negli anni '10, è il bello della comunicazione globale social che può andare oltre l'odio e i complottismi. E diventare un'arma straordinaria e gentile.



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