giovedì 9 maggio 2019

In Kosovo energia vuol dire ancora carbone

La piccola repubblica del Kosovo ha poco più di 1,8 milioni di abitanti ma oltre 12 miliardi di tonnellate di lignite nel suo sottosuolo, la quinta riserva più grande del mondo. La lignite è il carbone più sporco e inquinante, molto umido e di basso potere calorico. Insomma, il carbone peggiore del mondo. La bassa intensità energetica della lignite e il suo alto peso specifico, dovuto al tasso di umidità, lo rendono un materiale antieconomico per lunghi trasporti. Deve essere bruciato vicino alle miniere, ed è quello che fa il Kosovo, e che continuerà a fare.
Attualmente il 90% dell'energia del Kosovo provenie da due obsolete centrali a lignite: Kosova A (foto sopra), che risale al 1962, e Kosova B, costruita nel 1983. Kosova A è considerata la centrale elettrica più inquinante d'Europa. Lo scorso dicembre la capitale Pristina ha raggiunto il triste record di città più inquinata del mondo, superando le metropoli asiatiche.
La scorsa settimana, a conclusione di una complessa gara di costruzione e gestione, il governo del Kosovo ha annunciato l'affidamento dei lavori per una nuova centrale elettrica ad un consorzio guidato da General Electric. Alla gara avevano partecipato altri raggruppamenti di Cina, Corea, Giappone, Turchia e Spagna. La centrale costerà più di un miliardo di Euro e produrrà 500 Megawatt. Sarà alimentata sempre a lignite e dovrà sostituire la famigerata Kosova A.
La Banca Mondiale si era rifiutata di finanziare il progetto, coerente alla propria linea di non fornire più sussidi ai combustibili fossili, offrendo in cambio di partecipare alla costruzione di impianti fotovoltaici, eolici e a centrali di stoccaggio. Il governo di Pristina sembra abbia trovato altre fonti di finanziamento in fondi privati di investimento. Quanto alle critiche per un sistema di produzione di energia che resta ancorato alla lignite, il Kosovo replica affermando che la nuova centrale abbatterà le emissioni di polveri del 93%, quelle di ossido di zolfo del 85%, quelle di ossido di azoto del 93%. Ma le emissioni di CO2, secondo i dati diffusi dal governo, scenderanno solo del 38%.

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