mercoledì 25 settembre 2019

Ghiaccio bollente

Si è conclusa nel Principato di Monaco la 51a sessione dell'IPCC, il panel di scienziati delle Nazioni Unite che studia il cambiamento climatico, dedicata agli oceani e alla criosfera, la porzione ghiacciata del pianeta.
670 milioni di persone vivono a grandi altitudini nelle catene montuose e 680 milioni nelle zone costiere, mentre quattro milioni risiedono nelle zone ghiacciate dell'Artico e 65 milioni nelle nazioni composte da piccole isole coralline.
Nel XX secolo il livello degli oceani è cresciuto di 15 centimetri. Secondo il rapporto IPCC questa crescita ora è raddoppiata, attestandosi su 3.6 millimetri l'anno, ed è in aumento. Alla fine di questo secolo i mari potrebbero crescere di 30-60 cm anche se l'aumento delle temperature globali fosse contenuto entro i 2° C. Se le emissioni climalteranti continuassero a crescere, e con esse le temperature, il livello degli oceani potrebbe aumentare di oltre un metro. Le previsioni restano ancora incerte perché non è chiaro come gli strati di ghiaccio reagirebbero all'aumento delle temperature, particolarmente in Antartide.
Gli oceani assorbono il 90 per cento del calore in eccesso e l'aumento della temperatura del mare riduce l'ossigeno e i nutrienti nell'acqua, con grave rischio per la biodiversità marina. Il carbonio inoltre aumenta l'acidità marina.
L'aumento delle temperature comporta anche il disgelo del permafrost, lo strato superficiale congelato del terreno che trattiene grandi quantità di carbonio e metano pari al doppio del carbonio presente in atmosfera.
Da brivido.

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