mercoledì 22 gennaio 2020

Grecia, le isole dell'Egeo scoppiano di migranti

La rotta dalle coste turche alle vicine isole greche del mare Egeo è diventata la più trafficata del Mediterraneo. Oggi a Lesbos, Samos e Chios, le isole meta principale dei migranti, gli abitanti sono scesi in piazza chiedendo la distribuzione dei richiedenti asilo. Nel campo di Moria a Lesbos sono ospitati in condizioni catastrofiche più di 19mila richiedenti asilo, a fronte di una capienza di 2.840. Il 40 per cento dei rifugiati ha meno di 12 anni. Nel campo profughi di Samos, progettato per 700 persone, ci sono 7200 rifugiati. La popolazione di Samos è di 6500 abitanti.
Sotto la grande bandiera greca esposta oggi sulla facciata del teatro di Mytilene, il capoluogo di Lesbos, campeggiano le scritte "Vogliamo indietro le nostre isole, vogliamo indietro le nostre vite".
Secondo i dati di Frontex nel 2019 i migranti entrati in Europa dalle rotte asiatiche sono stati 82mila, in netta crescita rispetto ai 56mila del 2018. A Lesbos, Chios, Samos, Kos e Leros sono ospitate attualmente circa 42mila persone, per la grande parte afghani, iracheni e siriani. La chiusura delle frontiere europee dal 2016 li obbliga a restare in Grecia e il governo di Atene preferisce non trasferirli in terraferma. La Francia ha appena accettato di farsi carico di 400 migranti.
Nelle isole greche gli sbarchi si susseguono ogni giorno. Le coste turche distano solo pochi chilometri e la Turchia ospita circa 3.6 milioni di profughi siriani.


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