lunedì 17 febbraio 2020

James Taylor si racconta, e non è una storia allegra

Su The Guardian di oggi c'è una lunga intervista di Jenny Stevens a James Taylor (71). L'intervista immagino faccia parte della promozione del nuovo disco di Taylor, American Standard, che uscirà il 28 febbraio, ma del nuovo album si parla solo in un breve paragrafo. Il resto dell'intervista rivanga la gioventù di Taylor, partendo da un ricovero per nove mesi in un ospedale psichiatrico per depressione a 16 anni. Poi il periodo londinese, con il contratto con la Apple dei Beatles (erano i tempi di White Album) e l'inizio di un lungo rapporto di dipendenza con gli oppiacei. Quindi il trasferimento a Los Angeles, le cure disintossicanti, la storia con Joni Mitchell, il matrimonio con Carly Simon nel 1972.
Taylor parla a lungo della dipendenza dalle droghe, della difficoltà di uscirne, dell'astinenza che resta una sensazione fisica indelebile. L'intervista è autentica, sincera, malinconica.


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