Oggi alle 12 Berlusconi presenterà a Roma il programma elettorale del PdL, che firmeranno davanti a un notaio (non si sa mai) anche Bossi e Lombardo. Lo conferma il Giornale di famiglia.
Il testo è stato redatto da un gruppo guidato dal capoclasse Tremonti e composto da Roberto Maroni e Maurizio Gasparri, con la recente aggiunta di Giovanni Pistorio (Mpa). Naturalmente Berlusconi alla fine ha corretto il testo di suo pugno, prima dell'imprimatur.
Domani e domenica il programma sarà oggetto di "primarie" nelle piazze italiane. Va bene che il termine primarie va di moda e la destra non può lasciarlo diventare un marchio di Veltrone, ma non si capisce come si possano fare le primarie su un programma già presentato, stampato e sottoscritto con atto notarile. Sul sito di Forza Italia (che è molto più attrezzato e aggiornato di quello del PdL), c'è già un modulo per votare. Peccato che la preferenza si possa dare solo su quindici punti di cui ben otto riguardano le tasse, cinque la criminalità e l'immigrazione, uno la scuola privata e uno le grandi opere. A ognuno va dato un voto da 1 a 5.
Un programma mirato alla pancia e non alla testa della gente. Un programma di destra populista e conservatrice: meno immigrati, meno tasse, più poliziotti, più carceri.
Adesso aspettiamo di sapere quanti milioni andranno in piazza a scrivere se preferiscono non pagare l'ICI o avere la tredicesima detassata. I quesiti sono così avvincenti che sarà impossibile resistere.
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