Altro che Montezemoli, Lapi e Briatori. Il vero trend setter è Roberto Calderoli, che mostrando le rotule al raduno di Pontida ha anticipato la nuova moda degli shorts, sdoganati ieri anche in un articolo del New York Times.A New York tutto era cominciato con i "venerdì casual", poi la tendenza è dilagata. Il primo segnale è stato il sempre più diffuso abbandono dei calzini, da sempre obbligatori in America. Poi l'apparizione dei pantaloni corti, che dalle sfilate sono arrivati nelle strade e negli uffici e negozi più trendy di Manhattan.
Vestire corto è cool e qualcuno ha notato anche come Barack Obama recentemente si sia presentato spesso con camicie a maniche corte.
Naturalmente le gambe nude maschili non si vedono ancora nelle banche e nelle corporation finanziarie, ma negli ambiti più creativi, come agenzie di pubblicità e moda, nessuno critica chi indossa gli shorts. Che sono, occorre sottolinearlo, davvero corti. Non bermuda al ginocchio, ma pantaloni a mezza coscia che ricordano quelli di 40 anni fa.
Per chi invece continua a preferire che le pelose gambe maschili siano coperte (e io sono tra questi) entrano in vigore le nuove norme climatiche, dettate anche dal caro petrolio. Il segretario Ban Ki-moon ha invitato il personale ONU a vestirsi informalmente nel periodo estivo e ha disposto che il condizionamento degli uffici delle Nazioni Unite sia alzato a 25° (24° nelle sale conferenze) e che gli impianti siano spenti nei fine settimana.Anche il riscaldamento invernale sarà abbassato di un paio di gradi, con un risparmio calcolato in oltre un milione di dollari e migliaia di tonnellate di CO2.
Il Corriere della Sera di oggi pubblica a pag. 25 un articolo dal titolo "effetto serra, short e bermuda anche al lavoro" e un commento di Paolo Scaroni.
RispondiElimina