venerdì 8 agosto 2008

Decoro e sregolatezza

Quella del 2008 verrà ricordata come l'estate delle ordinanze. Sindaci ed altre autorità assortite producono a raffica provvedimenti di ogni genere, con il generale obiettivo di migliorare il decoro, la vivibilità e persino la sicurezza delle città italiane.
Vietato fare l'elemosina, con o senza bambini, con o senza animali a seconda dei casi. Vietato fermare l'auto davanti a una prostituta, vietato dormire in camper, vietato andare in spiaggia di notte, vietato mangiare sulle scale dei monumenti (e i classici pranzi al sacco delle gite scolastiche?). Migliaia di divieti, promulgati da amministrazioni di ogni colore politico.
Quando ero bambino sugli autobus c'era un cartello con scritto Vietato Sputare. Oggi le restrizioni sono molto più numerose e sofisticate, tanto da rendere oggettivamente difficile la loro applicazione. E c'è da scommettere che aumenteranno ancora dopo il decreto firmato due giorni fa dal ministro Maroni che concede potere assoluto ai sindaci sui temi del degrado, del decoro pubblico e della prevenzione dei reati.
La cosa bizzarra è che questa ondata proibizionista stia crescendo in un paese allergico alle regole come l'Italia, dove anzi l'iconografia popolare ha sempre preferito i trasgressori ai rispettosi. Noi siamo quelli dei condoni di ogni tipo, perdoniamo ogni peccato come la chiesa cattolica. Siamo la nazione dove la maggioranza della gente ha comportamenti quotidiani che sarebbero inconcepibili in qualunque altro paese occidentale. Prova a parcheggiare in un posto per disabili negli USA e ti troverai la macchina rimossa dopo cinque minuti, con la gente attorno che ti guarda come fossi un pedofilo stupratore. Prova a non pagare il biglietto del bus o della metro a Bruxelles o a non fermarti sulle strisce pedonali in Finlandia, ti tratteranno come uno che ruba in chiesa. Prova a evitare l'ingorgo in autostrada passando per la corsia d'emergenza, in molti paesi finirai in galera. Eppure New York è piena di mendicanti e homeless e a Bruxelles bere una birra per strada non è contro la legge.
Le atroci morti sul lavoro riempiono le cronache di commenti sdegnati, ma guarda un cantiere a caso e dimmi quanti operai vedi con il casco in testa. Lo sanno tutti che la legge sulla sicurezza vuole che il casco vada messo anche se si scava una buca in strada, ma va bene così, siamo Italiani.
Il sindaco di Novara vieta di passeggiare in tre di notte nel parco, ma di giorno i fumatori ci buttano le cicche. Il sindaco di Roma vieta di frugare nei cassonetti (e poi pressato fa marcia indietro) ma accanto tutti ci lasciano materassi, frigoriferi e copertoni.
La sicurezza, tema in cui domina l'emotività, è stato uno degli elementi decisivi delle ultime elezioni. Così oggi i sindaci di sinistra non vogliono restare indietro, inseguendo governo e municipi di destra su un terreno molto viscido.
(nella foto: lo "sceriffo" prosindaco di Treviso Gentilini con un gruppo di non astemi concittadini del gruppo Habemus Sete nel corso della manifestazione "Ombralonga")

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