Non so se sia esattamente una buona notizia e per questo motivo non la inserirò tra le figate, ma la Carbon Sciences ha annunciato di avere scoperto un procedimento per trasformare le emissioni di CO2 in carburante. Non sono a mio agio con la chimica organica o la bioingegneria, ma credo di avere capito che la scoperta consiste nell'utilizzare un processo bio-catalitico multifase per trasformare la CO2 nella struttura base dei carburanti.
Sembra che le molecole di CO2 siano particolarmente resistenti e finora il tentativo di farle a pezzi per produrre idrocarburi era basato sull'uso di catalizzatori inorganici, costosi e complessi. Carbon Sciences utilizza invece molecole organiche che costano poco e permettono di realizzare il processo a basse temperature e pressioni, quindi con modesto impiego di energia. Chi è interessato a una relazione tecnica meno approssimativa può migrare sul sito di Carbon Sciences.
Il procedimento potrebbe permettere la riconversione di buona parte delle 28 miliardi di tonnellate di CO2 che vengono emesse ogni anno nell'atmosfera della terra. Il processo non si applica ai veicoli, ma può essere utilizzato con successo in tutti gli impianti industriali, a cominciare proprio dalle centrali elettriche alimentate con combustibili fossili. Eppure non riesco a considerare la scoperta di Carbon Sciences una vera figata, per il fatto che non modifica il sistema energetico mondiale, anzi conferma la dipendenza dagli idrocarburi. Certo, meglio produrre benzina o kerosene che disperdere carbonio, ma quella benzina sarà bruciata in qualche motore e produrrà altre emissioni.
In ogni caso, se davvero il processo potrà essere applicato su larga scala, l'efficienza energetica dei cicli produttivi potrà migliorare in modo decisivo.
In effetti forse è una figata, cambio idea e la classifico come tale.
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