Da lunedì scorso ottomila delegati sono a Poznan per la COP-14, l'annuale conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
Poznan è a metà strada tra Bali 2007 e Copenhagen 2009 e secondo molti osservatori resterà una tappa interlocutoria. La COP-13 di Bali si era conclusa, dopo estenuanti negoziazioni e una adesione USA dell'ultimo minuto (vedi il post del 15 Dic. 2007), con l'approvazione unanime di un documento in cui si indicano gli elementi del percorso che dovrebbe portare all'adozione del nuovo protocollo mondiale sul clima alla COP-15 Copenhagen 2009.
La Bali Roadmap prevede la costituzione di un gruppo di lavoro (Ad Hoc Working Group on Long-term Cooperative Action, definito con l'acronimo AWG-LCA) e la preparazione di un nuovo accordo climatico globale basato su quattro elementi chiave: mitigazione, adattamento, finanza e tecnologia. Nel corso del 2008 AWG-LCA si è riunito tre volte (Bangkok marzo. Bonn giugno, Accra agosto).
Le conferenze ONU sono estenuanti e i riti della diplomazia rendono difficile la loro lettura ai non iniziati. Le due settimane di Poznan si concluderanno con le giornate dedicate alle dichiarazioni dei governi, ma intanto i negoziati si sviluppano su molti tavoli paralleli.
Sulla COP-14 aleggia l'ombra di Barack Obama e del cambio di rotta annunciato dalla nuova amministrazione USA. La delegazione ufficiale americana è ovviamente ancora espressione della presidenza Bush, ma Obama a Poznan può contare su di un gruppo di osservatori molto qualificati, tra cui Al Gore e John Kerry. Lo shift della politica USA, al di là del percorso della Bali Roadmap, è il motivo principale della natura interlocutoria della conferenza polacca.
L'Europa segue Poznan con attenzione, ma l'attesa maggiore è per il Consiglio Europeo dell'11 e 12 dicembre in cui i 27 approveranno il pacchetto di misure sul clima, malgrado i ripensamenti del governo italiano. Barroso e la Commissione hanno già avviato le manovre per riportare la Polonia nel gruppo e per soddisfare parzialmente le richieste tedesche su una dilazione degli obblighi per il settore industriale, isolando ancora di più la posizione di retroguardia di Berlusconi.
A Poznan si svolgerà da martedì 9 a giovedì 11 anche una Sessione dei Governi Locali sul Clima (LGCS, ecco il sito), a cui sono iscritti oltre 400 partecipanti e che dovrà ribadire la volontà delle città e dei territori di essere inseriti a pieno titolo nel nuovo protocollo.
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