domenica 31 maggio 2009

La Cina riduce ancora i consumi

Solo dieci giorni fa Barack Obama ha annunciato i nuovi limiti di consumo per i veicoli in vendita negli USA dal 2016: 35.5 miglia (56.8 Km) con un gallone di benzina (3.8 litri), in pratica poco meno di 15 Km/l. Oggi lo standard americano è di 25.5 miglia, quindi i nuovi limiti portano un taglio del 30% e un aumento di 4 Km/litro.
Adesso fonti cinesi riportate dal New York Times confermano che Pechino si sta apprestando a una nuova direttiva sui consumi di carburante che ridurrebbe del 18% entro il 2015 i già severi limiti cinesi.
La Cina fino al 1995 era autosufficiente in termini di petrolio, ma lo sviluppo economico e il nuovo benessere hanno modificato radicalmente il quadro, con Pechino che oggi importa il 60% del suo fabbisogno. La volontà di ridurre la dipendenza dal petrolio è uno dei due motivi alla base dei nuovi provvedimenti, l'altro è la scelta di limitare le emissioni di gas serra e l'inquinamento atmosferico. La Cina, che la parte più ottusa dell'occidente accusa di ignorare le tematiche ambientali, ha recentemente introdotto nel suo quadro normativo provvedimenti molto severi in termini di qualità dell'aria e gas serra e inoltre il regime fiscale colpisce duramente chi acquista auto sportive e grossi SUV con una tassa del 40%, mentre sulle utilitarie l'imposizione è solo del 1%.
Il meccanismo di controllo dei consumi utilizzato dai Cinesi è articolato in 16 categorie di veicoli e analizza solo il consumo nel ciclo urbano. Secondo An Feng, direttore dell'Innovation Center for Energy and Transportation (iCET) di Pechino, ogni nuova macchina (inclusi minivan e suv) messa in vendita in Cina dal 2015 dovrà fare almeno 17,8 Km/litro. Oggi il limite cinese è di 15,15 Km/l, già più alto dell'obiettivo USA fissato al 2016.
Quasi tutto il parco circolante è composto da auto prodotte in Cina, anche perché le importazioni (solo 1.9%) sono soggette a tasse pesanti. La Cina sta anche investendo molto nella ricerca per la produzione di mezzi ibridi ed elettrici, particolarmente nelle batterie ricaricabili, che saranno il business dei prossimi dieci anni.

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